A Varese in cinque anni 78 infortuni denunciati nel trasporto pubblico: “Cresce il rischio aggressioni”
Operatori e istituzioni a confronto nel convegno promosso da INAIL Varese per analizzare il fenomeno delle aggressioni sui mezzi pubblici e trovare soluzioni concrete
Aggressioni in aumento, clima di tensione a bordo dei mezzi e lavoratori sempre più esposti. Il trasporto pubblico locale diventa un osservato speciale anche a Varese, dove nel quinquennio 2020-2024 si contano 78 denunce di infortunio sul lavoro nella categoria “trasporto terrestre di passeggeri in aree urbane e suburbane” (classe ATECO H4931). Un dato che rappresenta ben il 75% del totale delle denunce registrate nell’intero bacino CO-LC-VA (Como, Lecco e Varese), a fronte di 104 casi complessivi.
Un fenomeno sottostimato ma emergente
Durante il convegno promosso dalla Direzione territoriale INAIL di Varese, il direttore Pasquale Vella ha evidenziato come il fenomeno delle aggressioni ai danni del personale del trasporto pubblico rappresenti un rischio emergente: «Il settore della sanità e assistenza sociale raccoglie oltre il 40% delle aggressioni sul lavoro, ma subito dopo c’è il trasporto e magazzinaggio, con un’incidenza di circa il 15% – ha spiegato Vella – È un fenomeno che richiede grande attenzione e collaborazione istituzionale. I numeri non allarmano per entità, ma sappiamo che molti episodi non vengono denunciati anche perchè le conseguenze fisiche sono più lievi rispetto ai limiti codificati».
In Italia, nel solo settore dei trasporti pubblici, si sono registrate 15.806 denunce di infortunio nel quinquennio 2020-2024, di cui 2.113 in Lombardia. Nell’area CO-LC-VA le denunce sono state 104 e, come detto, 78 solo a Varese. Il picco è stato raggiunto nel 2022 con 18 casi nel Varesotto, probabilmente legato alla ripresa delle attività post-Covid.
Le dimensioni aziendali e la distribuzione dei casi
Nel 2024, il 100% delle 13 denunce INAIL presentate a Varese nel settore trasporto pubblico ha riguardato aziende di medie dimensioni (da 10 a 249 lavoratori). Nessun caso è stato segnalato nelle aziende con meno di 10 o più di 250 dipendenti, a differenza del dato nazionale dove l’85% delle denunce proviene da imprese molto grandi.
Le misure attuate e le richieste dal territorio
Alla tavola rotonda sono intervenuti rappresentanti sindacali, istituzioni e operatori del settore. Ivano Ventimiglia, presidente del Comitato consultivo provinciale INAIL e rappresentante Cgil, ha sottolineato: «Questa iniziativa nasce dalle sollecitazioni dei lavoratori e ha l’obiettivo di approfondire il fenomeno per arrivare a soluzioni concrete per la tutela della sicurezza sui mezzi».

Le misure di prevenzione esistenti e quelle future
Tra le misure già avviate a livello preventivo e di dissuasione si citano: l’introduzione di bodycam per il personale viaggiante, un protocollo nazionale siglato dal Ministero delle Infrastrutture nel 2022 che prevede l’installazione di sistemi di chiamata d’emergenza collegati direttamente con le sale operative delle forze dell’ordine e di Areu e investimenti da parte dell’Agenzia del Trasporto Pubblico Locale per dotare tutti i mezzi di videosorveglianza.
«Stiamo finanziando l’installazione di videocamere anche sui mezzi che ne sono sprovvisti – ha spiegato Giovanni Stefano Galli, presidente dell’Agenzia del TPL di Varese, Como e Lecco – e partiremo con una sperimentazione per introdurre la vigilanza privata a bordo degli autobus».
La voce degli operatori: «Ogni giorno saliamo con la paura»
Ma a dare la misura reale del fenomeno è chi il bus lo vive ogni giorno. Antonio Marangiolo, controllore per Autolinee Varesine, ha raccontato la difficoltà crescente del suo mestiere: «Una volta salivi sull’autobus e ti sentivi tranquillo. Oggi no. La paura ce l’abbiamo tutti e non ci lasciamo intimidire. È il nostro lavoro, certo, ma ogni corsa può diventare pericolosa». Marangiolo chiede un cambiamento normativo: «Oggi un minorenne può sentirsi impunito. Serve una legge che preveda conseguenze chiare per chi aggredisce il personale, altrimenti la situazione continuerà a peggiorare».
Un segnale forte, anche per i passeggeri
«La tutela dei lavoratori è prioritaria, ma ricordiamoci che queste misure servono anche alla sicurezza dell’utenza – ha concluso Pasquale Vella – recenti episodi avvenuti a Varese, con l’intervento tempestivo della Polizia, dimostrano quanto sia importante fare squadra, sotto la regia della Prefettura e con il supporto degli enti del territorio».
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