Campo dei Fiori, il bosco che rinasce: l’esperienza dell’ASFO Valli delle Sorgenti
In diretta su VareseNews il presidente Alessandro Boriani ha raccontato il lavoro dell’associazione fondiaria per la cura dei boschi, tra gestione condivisa, progetti ambientali e nuove economie locali

Un bosco da salvare, ma soprattutto da curare e vivere di nuovo. È questo il messaggio che arriva dalla puntata di oggi de “La Materia del Giorno”, il format in diretta web tv di VareseNews, che ha ospitato Alessandro Boriani, presidente dell’ASFO Valli delle Sorgenti, sindaco di Luvinate e da poco presidente dell’area MAB UNESCO Ticino Val Grande Verbano.
Al centro della conversazione, l’esperienza dell’associazione fondiaria nata per gestire in modo condiviso i boschi del versante sud del Campo dei Fiori, un territorio fragile che ancora porta addosso le ferite dell’incendio del 2017.
Dall’incendio del 2017 alla rinascita del bosco
«L’incendio del 2017 – ha raccontato Boriani – è stato un punto di non ritorno. Quindici giorni di fiamme hanno devastato oltre duecento ettari solo a Luvinate. Dopo il fuoco, sono arrivate le colate detritiche, le alluvioni e persino una vittima. Abbiamo capito che non bastava riparare i danni: bisognava ritornare a prendersi cura della montagna, farla tornare una risorsa e non più un pericolo».
L’ASFO, costituita nel 2021, nasce proprio da questa consapevolezza: riunire i proprietari pubblici e privati dei boschi in una gestione collettiva, attraverso un piano decennale che comprende 94 interventi tra recupero delle aree bruciate, reimpianti e manutenzione delle selve castanili.
Come funziona l’ASFO
«L’ASFO – ha spiegato Boriani – funziona come una grande squadra: ogni proprietario mantiene la propria terra, ma ci affida la gestione. Così possiamo progettare interventi coordinati e cercare i finanziamenti. Siamo passati da 3 ettari iniziali a quasi 200, con 50 soci che rappresentano oltre 200 persone».
Oggi fanno parte dell’associazione anche i Comuni di Luvinate, Gavirate e Varese, oltre all’Ente Parco del Campo dei Fiori.
Il lavoro è sostenuto da Regione Lombardia, dalla Direzione Agricoltura, da Fondazione Cariplo e da progetti europei come il programma Life ASFO Smart, che punta a sviluppare una rete nazionale di associazioni fondiarie.
Progetti in corso: dalla teleferica alla biomassa
Tra gli interventi più significativi ci sono la realizzazione di selve castanili come barriere tagliafuoco naturali, la rimozione e sostituzione degli alberi bruciati, l’introduzione di nuove essenze più resistenti al cambiamento climatico e perfino un esperimento di “agricoltura di confine” con la coltivazione di ribes a fini farmacologici, in collaborazione con l’Università Statale di Milano.
Un progetto simbolo è quello della centrale a biomassa in costruzione a Luvinate: «Useremo il legno recuperato dai boschi per scaldare il municipio e la scuola – ha spiegato Boriani –. È un modo per chiudere il cerchio del legno, ridurre i costi e creare un’economia locale sostenibile».
La sfida: unire forze e territori
L’obiettivo ora è estendere il modello a tutto il versante sud del Campo dei Fiori: «È un lavoro complesso – ha concluso Boriani – ma necessario. Solo unendo i proprietari possiamo gestire davvero il bosco. Da soli non ce la si fa, insieme sì. Il nostro compito è valorizzare l’incontro tra uomo e natura, costruendo un equilibrio tra tutela ambientale, sviluppo economico e comunità».
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