Good Samaritan, una rete di 500 famiglie in soccorso dell’Uganda
Nata nel 1999 da un appello arrivato da una missionaria in Uganda, l’associazione Good Samaritan accompagna oggi centinaia di bambini verso la scuola e l’autonomia, e sostiene donne fragili nella costruzione di un futuro dignitoso

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Era il 1999 quando Giuliana Tadiello ricevette una richiesta disperata da Suor Dorina, missionaria nel Nord dell’Uganda. Dall’altra parte del telefono, la voce tremava: «Le mamme che stanno morendo di AIDS mi chiedono di occuparmi dei loro bambini. Non posso dire di no. Mi devi aiutare».
Da quella chiamata è nata con il tempo Good Samaritan, un’associazione che da oltre venticinque anni porta istruzione, dignità e speranza a migliaia di persone nel Nord dell’Uganda, una terra segnata dalla guerra e dalla povertà.
Nella nuova puntata di Soci All Time, la trasmissione pomeridiana dedicata alle associazioni del territorio e realizzata con Csv Insubria, ha visto come protagoniste Giuliana e la nipote Susanna di Good Samaritan odv.
L’impegno di Good Samaritan
«All’inizio abbiamo coinvolto famiglie italiane disposte a sostenere a distanza i bambini rimasti orfani, oggi sono circa 500 le famiglie che accompagnano un bimbo nel suo percorso scolastico fino all’inserimento nel mondo del lavoro» – spiega Susanna -. «La scuola in Uganda non è solo un diritto negato, ma una questione di sopravvivenza: chi non studia finisce in strada, e la vita di strada, per molti, è un altro inferno».
Ma la solidarietà di Good Samaritan non si è fermata ai bambini. «Dopo i bambini ci siamo dedicati alle donne, soprattutto quelle sieropositive, ex rapite o con disabilità. Abbiamo creato una cooperativa artigianale dove possono lavorare, imparare un mestiere e percepire un reddito», racconta Susanna.
Nella cooperativa le donne realizzano oggetti artigianali come bigiotteria in carta riciclata, tessuti tinti a mano, oggetti in foglia di banano venduti nella bottega solidale di Brunello, accanto alla chiesa di Santa Maria Annunciata.
Accanto alla bottega, c’è un altro modo per conoscere davvero l’Uganda: i viaggi solidali. Ogni agosto, un gruppo di volontari parte per due settimane nel nord del Paese. Qui Susanna ha voluto condividere una delle esperienze più toccanti: «Quest’estate, durante un laboratorio di danza con i ragazzi di strada, ho ballato con un ragazzo con una storia durissima alle spalle. A un certo punto ci siamo abbracciati. Siamo rimasti così, stretti, per un minuto. Attorno a noi la gente cantava e urlava, e io sentivo la terra vibrare, è stato un momento di pura connessione umana, difficile da spiegare, ma impossibile da dimenticare».
I progetti futuri
Oggi Good Samaritan guarda al futuro con un nuovo sogno: una casa per i bambini di strada, un luogo sicuro dove accogliere chi non ha più nessuno. «Siamo riusciti a costruirla ma abbiamo bisogno di aiuto per mantenerla viva. Ogni contributo, anche piccolo, può fare la differenza», ha aggiunto Giuliana.
Per conoscere e sostenere i progetti e le iniziative dell’associazione è possibile consultare il sito web o i canali social Instagram e Facebook.
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