La Lega: “Saronno è sotto assedio e Pagani pensa alla geopolitica”

La Lega chiede risposte come "planimetrie di intervento, presidi mobili, zone sorvegliate". E contesta: "Il sindaco di Saronno dovrebbe scendere in piazza e battere le pentole contro chi delinque per difendere i propri cittadini"

Stazione Saronno Trenord

Riceviamo e pubblichiamo il comunicato della Lega Lombarda Saronno

Saronno è sotto assedio, ma in Comune sembra che non se ne accorgano.

Ogni giorno Saronno finisce sui giornali: risse, furti, zone degradate, segnalazioni dai quartieri. In questi giorni l’area del “Santuario” è tornata a essere simbolo della decadenza urbana, con residenti che denunciano l’assenza di cura e sicurezza.

Non passa neppure giorno senza che la polizia locale debba intervenire per aggressioni in pieno centro o per atti di vandalismo: segnalazioni costanti parlano di ragazzini aggrediti, signore scippate in pieno centro e atti di violenza ben lontani dalla scalo ferroviario.

In mezzo a questo scenario, l’amministrazione guidata dal sindaco Ilaria Pagani predica “comunità” e “inclusione” come cure, ma nei fatti la strategia sulla sicurezza resta vaga e lenta. In un suo recente intervento, il sindaco ha ribadito che «sicurezza e comunità sono una priorità», annunciando commissioni dedicate e collaborazione istituzionale.

Ma tali annunci non cancellano la sensazione che la Giunta preferisca parlare di progetti sociali e geopolitica piuttosto che agire concretamente sui problemi che i cittadini vivono tutti i giorni.

Un segnale concreto appare, ma non per merito dell’attuale gestione: la polizia locale ha appena completato la formazione per l’uso del Bola Wrap, strumento non letale per immobilizzare a distanza soggetti pericolosi.

Tuttavia si tratta di un acquisto ereditato dalla precedente amministrazione: finora non sono emersi nuovi mezzi né un piano strategico coerente volto a ridare sicurezza a tutto il territorio.

Di fronte a ciò, il cittadino medio torna a chiedersi: perché la politica si mostra così distaccata da quello che accade ogni sera nei quartieri? Le parole “inclusione” e “partecipazione” suonano bene nei proclami, ma non bastano se restano prive di strumenti, tempi, responsabilità assegnate e risorse.

La città non chiede un rosario di intenzioni: pretende che la sicurezza sia trattata come priorità urgente, con planimetrie di intervento, presidi mobili, zone sorvegliate e coordinamento reale tra polizia locale, forze dell’ordine e territori limitrofi.

Il sindaco di Saronno dovrebbe scendere in piazza e battere le pentole contro chi delinque per difendere i propri cittadini

Saronno è sotto assedio, ma in Comune sembra che non se ne accorgano.

Ogni giorno Saronno finisce sui giornali: risse, furti, zone degradate, segnalazioni dai quartieri. In questi giorni l’area del “Santuario” è tornata a essere simbolo della decadenza urbana, con residenti che denunciano l’assenza di cura e sicurezza.

Non passa neppure giorno senza che la polizia locale debba intervenire per aggressioni in pieno centro o per atti di vandalismo: segnalazioni costanti parlano di ragazzini aggrediti, signore scippate in pieno centro e atti di violenza ben lontani dalla scalo ferroviario.

In mezzo a questo scenario, l’amministrazione guidata dal sindaco Ilaria Pagani predica “comunità” e “inclusione” come cure, ma nei fatti la strategia sulla sicurezza resta vaga e lenta. In un suo recente intervento, il sindaco ha ribadito che «sicurezza e comunità sono una priorità», annunciando commissioni dedicate e collaborazione istituzionale.

Ma tali annunci non cancellano la sensazione che la Giunta preferisca parlare di progetti sociali e geopolitica piuttosto che agire concretamente sui problemi che i cittadini vivono tutti i giorni.

Un segnale concreto appare, ma non per merito dell’attuale gestione: la polizia locale ha appena completato la formazione per l’uso del Bola Wrap, strumento non letale per immobilizzare a distanza soggetti pericolosi.

Tuttavia si tratta di un acquisto ereditato dalla precedente amministrazione: finora non sono emersi nuovi mezzi né un piano strategico coerente volto a ridare sicurezza a tutto il territorio.

Di fronte a ciò, il cittadino medio torna a chiedersi: perché la politica si mostra così distaccata da quello che accade ogni sera nei quartieri? Le parole “inclusione” e “partecipazione” suonano bene nei proclami, ma non bastano se restano prive di strumenti, tempi, responsabilità assegnate e risorse.

La città non chiede un rosario di intenzioni: pretende che la sicurezza sia trattata come priorità urgente, con planimetrie di intervento, presidi mobili, zone sorvegliate e coordinamento reale tra polizia locale, forze dell’ordine e territori limitrofi.

Il sindaco di Saronno dovrebbe scendere in piazza e battere le pentole contro chi delinque per difendere i propri cittadini.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 16 Ottobre 2025
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