Ritrovare l’ascolto nell’epoca del rumore: come si fa (ancora) una radio

il direttore di Radio Missione Francescana (RMF) è stato ospite della trasmissione “La Materia del Giorno” condotta da Orlando Mastrillo

La radio è viva, e forse oggi più che mai. È questo il messaggio che emerge dall’intervista con Antonio Franzi, direttore di Radio Missione Francescana (RMF), ospite della trasmissione “La Materia del Giorno” condotta da Orlando Mastrillo. Una puntata dedicata a capire “come si fa una radio”, ma anche a riflettere sul ruolo di questo mezzo nel nostro tempo iperconnesso.

Dalla Camera di Commercio all’etere

Franzi ha assunto la direzione di RMF il 1° ottobre, dopo una lunga carriera in Camera di Commercio. “È stato un passaggio importante della mia vita professionale”, racconta. “Ora stiamo lavorando per rendere RMF una radio di flusso informativo, capace di aiutare le persone a comprendere ciò che accade attorno a loro”. Un progetto che si fonda sull’idea di una radio “calda”, come la definiva Umberto Eco: “La radio ti raggiunge senza essere invadente, ti permette di ascoltare, di prenderti il tempo per capire”.

La radio come comunità

Per Franzi, fare radio oggi significa soprattutto costruire legami: “Serve una forte attenzione al contesto sociale ed economico, ma soprattutto alla comunità. È quello che distingue una radio comunitaria come RMF da una radio commerciale”. In Italia, spiega, esistono due tipologie di licenze: una per le emittenti commerciali e una per quelle comunitarie, che hanno il compito di offrire un punto di riferimento per la collettività, attraverso analisi, riflessioni e contenuti di qualità.

Un esempio concreto è l’evento dedicato a Federico Faggin, organizzato da RMF e accolto con entusiasmo a Varese. “Abbiamo riempito il teatro con 1200 persone: un segno di quanto il pubblico cerchi esperienze autentiche e contenuti credibili”, sottolinea Franzi. “Ogni tanto bisogna uscire dalla redazione e incontrare il proprio pubblico”.

Dal DAB alla radio digitale

Oggi RMF trasmette in DAB, la tecnologia digitale che ha sostituito l’FM. “È un sistema più sostenibile, meno invasivo e con una qualità di ascolto superiore”, spiega Franzi. “La nostra copertura raggiunge gran parte della Lombardia, e stiamo lavorando per migliorare ulteriormente il segnale nella provincia di Varese”. Il passaggio al digitale, tuttavia, non cambia la sostanza: “La radio resta un mezzo efficace e vicino alle persone. È il suo calore umano che fa la differenza”.

Una redazione fatta di volontari e professionisti

RMF è una radio comunitaria nel senso più autentico del termine: vive grazie ai volontari, ma anche alla collaborazione di giornalisti professionisti provenienti da testate come Il Sole 24 Ore, Corriere della Sera e Sky TG24. “C’è una rete di persone che mettono le loro competenze al servizio della comunità”, racconta Franzi. “E presto coinvolgeremo anche studenti universitari dell’Insubria, per costruire insieme nuovi spazi di formazione”.

L’informazione locale al centro

Tra i programmi di punta c’è “Tutta Varese ne parla”, condotto dallo stesso Franzi: “È una trasmissione in diretta con analisi, commenti e interviste sulle vicende della città e della provincia, con uno sguardo all’intera area insubrica”. La programmazione si arricchisce inoltre di rubriche curate da nomi noti del giornalismo: Gianfranco Fabi, Alberto Mentasti e Clara Castaldo, che porta in radio la sua “terza pagina” culturale.

Radio e podcast: un futuro condiviso

Il futuro della radio, secondo Franzi, passa dall’integrazione con il podcast. “I contenuti in diretta inevitabilmente diventano podcast, perché le persone vogliono ascoltare quando e come preferiscono”, osserva. “L’intelligenza artificiale potrà aiutarci, ma non sostituirà mai il cuore. E la radio, per sua natura, parla proprio al cuore”.

Nel dialogo tra Radio Missione Francescana e Radiomateria, emerge una visione comune: quella di una radio che ascolta, racconta e unisce. Come ricorda Franzi, “fare radio significa restituire respiro alle persone. In un mondo che parla troppo, la radio ci insegna ancora ad ascoltare”.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 28 Ottobre 2025
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