San Fermo di Varese, il PSI lancia le sue proposte: case popolari e scuola professionale per il quartiere
Due i punti principali messi sul tavolo: una gestione più efficace del patrimonio di edilizia popolare e la trasformazione della scuola 4 Novembre in un istituto professionale per giovani del territorio

In occasione della prima tappa del tour nei quartieri annunciato dall’amministrazione comunale di Varese – che partirà il 18 ottobre da San Fermo – il Partito Socialista Italiano di Varese, attraverso il segretario provinciale Orlando Rinaldi, torna a proporre soluzioni concrete per il rilancio del quartiere e per contrastare il disagio sociale.
Due i punti principali messi sul tavolo: una gestione più efficace del patrimonio di edilizia popolare e la trasformazione della scuola 4 Novembre in un istituto professionale per giovani del territorio.
«Coordinare Comune e Aler contro il degrado»
«È urgente – afferma Rinaldi – attivare un coordinamento concreto e progettuale tra Comune e Aler per evitare il progressivo degrado edilizio e sociale delle case popolari». Secondo il PSI, il patrimonio immobiliare pubblico, se opportunamente rivalutato e gestito, può rappresentare una risorsa preziosa per rispondere ai bisogni abitativi di persone a basso reddito e giovani coppie.
Il rischio, secondo i Socialisti, è quello di arrivare «a un punto di non ritorno», che si può evitare solo con interventi tempestivi e strutturati.
Una scuola professionale per i giovani di San Fermo
Altro punto centrale del comunicato è la proposta di trasformare la scuola 4 novembre in un istituto professionale, per offrire un’opportunità formativa concreta ai ragazzi del quartiere una volta terminato il ciclo della scuola media.
«Sebbene sul territorio esistano già scuole professionali – sottolinea Rinaldi – una realtà di questo tipo nel cuore di San Fermo sarebbe più vicina e più efficace nel prevenire dispersione scolastica e devianze giovanili». Il progetto si inserirebbe nel più ampio piano comunale legato al PNRR, finalizzato alla rigenerazione urbana e sociale del quartiere.
«Agire prima dei 14 anni: dopo, è spesso troppo tardi»
Il PSI richiama l’attenzione anche sul momento cruciale della crescita dei ragazzi: «La svolta si gioca a 14 anni. Dopo, gli interventi diventano spesso tardivi e inefficaci – si legge nella nota –. Meglio puntare su prevenzione e valorizzazione della dignità dei giovani, piuttosto che rincorrere situazioni compromesse con interventi di “terapia sociale”».
Il comunicato si conclude con un’apertura alla cittadinanza e una dichiarazione d’intenti: «Il PSI è pronto a portare nuove idee, ma può solo suggerire, in attesa di tornare in Consiglio Comunale con il sostegno dei cittadini, ai quali va il nostro fraterno saluto».
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