Wake Up Varese, la causa della Palestina ha risvegliato la GenZ
Dalle piazze ai social, WakeUp Varese è diventato un punto di riferimento per chi crede nella forza collettiva del cambiamento. L'intervista a Soci All Time

«Tutto è nato dal bisogno di portare in piazza una voce chiara, di prendere posizione contro un genocidio», racconta Eliana, una delle fondatrici del collettivo, intervenuta con Yuri e Ghassan a Soci All Time, la trasmissione di Radio Materia realizzata in collaborazione con Csv Insubria.
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Tutto è nato da un messaggio su WhatsApp e da quella conversazione tra amici, nell’estate del 2024, è cresciuto qualcosa che oggi muove centinaia di persone a Varese. Si chiama WakeUp Varese ed è un movimento spontaneo di cittadini, studenti e attivisti che hanno deciso di non restare a guardare di fronte alla guerra in Palestina.
La prima manifestazione, lo scorso giugno, ha riempito le strade di Varese di cartelli, canti e bandiere. Da lì, la rete è cresciuta rapidamente: «I social sono stati fondamentali – spiega Yuri – ci hanno permesso di scoprire che altri gruppi, come Musica contro il silenzio o il Comitato Varesino per la Palestina, stavano già organizzando eventi simili. Così ci siamo uniti, ed è nata una rete sempre più ampia».
Dietro WakeUp Varese non c’è una struttura rigida, ma un’idea semplice: fare rete e condividere valori comuni. Eliana, che viene da esperienze con Legambiente, parla di «una forma di attivismo che tiene insieme giustizia climatica, sociale e umana». E Ghassan, varesino di origini libanesi, aggiunge: «La Palestina oggi è un cappello sotto cui si riconoscono tante battaglie: diritti umani, ambiente, libertà. Ma soprattutto sta nascendo una comunità, persone che si ritrovano per costruire un cambiamento reale».
Tra i momenti più intensi di questi mesi, i ricordi si intrecciano: «Durante un corteo una ragazza palestinese ha detto “vorrei tornare a casa e trovare i miei genitori” – racconta Yuri – e in quel momento ho capito quanto la sofferenza che vediamo da lontano ci appartiene più di quanto pensiamo».
Per Eliana, il valore più grande è l’incontro: «In piazza non c’è paura. Ci si confronta, si cresce, si costruisce insieme. Anche chi non può essere fisicamente presente può contribuire con piccole azioni quotidiane, dal boicottaggio consapevole all’invio di mail ai rappresentanti politici».
WakeUp Varese oggi è parte di una rete che comprende collettivi, associazioni culturali e singoli cittadini. «Il sogno impossibile? Un mondo più giusto, solidale, dove ognuno si senta parte attiva di ciò che accade intorno. E, certo, la fine del sionismo e di ogni forma di oppressione», concludono i ragazzi.
Per seguire le iniziative si può consultare il canale social Instagram.
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