A Lisanza un 4 Novembre di gratitudine e ricordo
Il Monumento ai Caduti torna a risplendere. Un gesto di cura e riconoscenza verso la storia di una comunità
Nel giorno dedicato all’Unità nazionale e alle Forze armate, Lisanza ritrova il suo Monumento ai Caduti, riportato al decoro dopo anni di silenzio e usura del tempo. Un restauro reso possibile anche grazie alla generosità di cittadini che hanno voluto partecipare, cogliendo le opportunità del nuovo regolamento comunale sulle sponsorizzazioni. Un gesto semplice ma carico di significato, che rinnova il legame tra la memoria collettiva e i luoghi che la custodiscono.
LA STORIA DEL MONUMENTO
La storia di quel monumento, raccontata da Elso Varalli nel volume “SS Pietro e Paolo – Storia lisanzese”, affonda le radici nel primo dopoguerra. Nel 1920, la comunità di Lisanza si mobilitò per onorare i propri caduti: nacque un comitato e, per raccogliere fondi, Giuseppe Bonfini chiese al prefetto di autorizzare una lotteria, con premi modesti ma simbolici — un maiale e una pecora.
L’anno successivo il Comune concesse un piccolo spazio accanto alle scuole, dove il monumento fu eretto come segno di riconoscenza e dolore condiviso. Sui suoi marmi sono incisi i nomi di giovani tra i 17 e i 36 anni: Bonfini Giovanni, Besozzi Attilio, Porini Luigi, Cardani Angelo, Daverio Giuseppe, Caielli Emilio e Bodio Stefano. A loro Lisanza rese omaggio, come milioni di altre famiglie italiane travolte da quella che Papa Benedetto XV definì, nel 1917, un’inutile strage.
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