L’Alzheimer e l’amore tra nipote e nonno nel nuovo corto del varesino Alessandro Piga
"Il rumore del mare" racconta la malattia dal punto di vista delle persone che vivono accanto a coloro che soffrono. Martedì 16 dicembre al Miv la prima in compagnia del cast
Il regista di Varese Alessandro Piga è tornato dietro la macchina da presa per raccontare una nuova storia capace di toccare le corde più profonde attraverso la quotidianità. Con il suo nuovo cortometraggio Il rumore del mare, Piga approccia il tema dell’Alzheimer e di come questa malattia incide sull’amore che lega un nonno alla sua nipote.
Il corto sarà presentato per la prima volta al cinema Miv di Varese martedì 16 dicembre alle 20:00. Alla prima sarà possibile incontrare il regista e il cast. Al termine della proiezione, è previsto un intervento a cura di Maria Luisa Delovici, presidente dell’associazione Varese Alzheimer. L’ingresso è libero.

L’importanza dei piccoli momenti
Il rumore del mare racconta una storia inventata, ma il tema che tratta è attuale (anche se ancora poco discusso). Il corto parla di Alzheimer, ma lo fa spostando l’obiettivo sui legami che corrono tra le persone e su quelli che uniscono gli esseri umani ai luoghi che amano.
Al centro del racconto c’è la quotidianità dei due protagonisti: un’esistenza all’apparenza banale, ma nella quale risaltano i piccoli momenti di umanità: così importanti per chi ogni giorno deve fare i conti con la malattia.
«Ho studiato molto per questo corto – spiega Alessandro Piga – e durante la produzione ho scoperto che alcune persone vicino a me hanno avuto cari colpiti dall’Alzheimer. Mi sono confrontato spesso con loro, per restituire un’immagine il più possibile autentica della loro realtà».

Un film dal punto di vista di chi vive vicino a chi soffre di Alzheimer
Il rumore del mare accompagna lo spettatore attraverso alle emozioni e ai pensieri di chi vive accanto alle persone affette da Alzheimer. Una scelta precisa, per rendere chiaro fin da subito che al centro del film non c’è la malattia, ma coloro che ci convivono.
«Spero – sottolinea Piga – di essere riuscito a raccontare la realtà di coloro che stanno accanto alle persone affette da Alzheimer, a far conoscere il loro punto di vista e a ricordare il valore della vicinanza quando si soffre».

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