Rosita Missoni entra nel Famedio. L’omaggio di Milano al suo spirito creativo

La stilista, che visse e lavorò a Sumirago, è tra i nuovi nomi iscritti all’Albo d’Oro della memoria civica del Comune di Milano. Con lei il marito Ottavio Missoni con cui fondò la casa di moda

rosita missoni

Milano ha reso omaggio a Rosita Missoni Jelmini, inserendola tra i nuovi nomi del Famedio, il luogo simbolico del Cimitero Monumentale che celebra i cittadini e le cittadine benemeriti. Durante la cerimonia dell’Albo d’Oro della memoria civica 2025, alla presenza del sindaco Giuseppe Sala, dell’assessora ai Servizi civici Gaia Romani e della presidente del Consiglio comunale Elena Buscemi, la città ha ricordato personalità che con il loro talento hanno contribuito al suo sviluppo culturale e creativo.
Fondatrice insieme al marito Ottavio anch’egli presente nel Famedio – della celebre Maison Missoni, Rosita portò nel mondo l’eleganza dei colori e delle trame italiane, mantenendo sempre un legame profondo con la provincia di Varese, in particolare con Sumirago, dove la casa di moda ebbe la sua sede e dove la stilista visse a lungo. Il suo nome, ora inciso tra quelli di Giorgio Armani, Arnaldo Pomodoro e Oliviero Toscani, testimonia il riconoscimento di Milano a una figura che ha saputo unire arte, imprenditorialità e visione, incarnando lo spirito innovatore e generoso della città.

Arte - Mostre
Ottavio e Rosita Missoni

La storia dei Missoni nasce da un incontro e da un sogno condiviso. Ottavio Missoni, atleta e stilista, e Rosita Jelmini, figlia di una famiglia tessile di Golasecca, si conobbero dopo le Olimpiadi di Londra del 1948. Lui, ex campione dei 400 metri ostacoli con la passione per la maglieria; lei, cresciuta tra telai e filati nel Varesotto. Nel 1953 si sposarono e fondarono il marchio Missoni, che presto sarebbe diventato un simbolo della moda italiana ben oltre i confini nazionali.

UNA STORIA SCRITTA TRA SUMIRAGO E IL MONDO

La loro prima sede fu a Gallarate, ma il cuore dell’azienda si stabilì a Sumirago, in provincia di Varese, dove i Missoni vissero e lavorarono per decenni. Da quel laboratorio immerso nel verde nacquero i celebri motivi a zig-zag, i giochi di colore e le trame che resero la loro maglieria riconoscibile ovunque. Nel 1967 la sfilata di Palazzo Pitti consacrò il loro stile: innovativo, libero e profondamente artistico.
Ottavio e Rosita hanno costruito molto più di un marchio: hanno creato un linguaggio estetico che unisce arte e artigianato, fantasia e rigore. Dopo la scomparsa di Ottavio nel 2013, Rosita ha continuato a essere la custode del loro patrimonio creativo, portando avanti un’eredità fatta di colore, curiosità e radici.
Oggi la maison Missoni resta un punto di riferimento del “Made in Italy”, ma anche un pezzo di storia del Varesotto. Da Sumirago, dove tutto ebbe inizio, il mondo ha imparato che la maglia può essere poesia.

Ottavio Missoni, milanese illustre al Famedio

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 02 Novembre 2025
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