Sala piena per “L’ultimo cabaret” a Glocal DOC: “Non è solo far ridere, ma usare la risata per raccontare la società”
Sala piena e grandi applausi per il film di Eugenio Rigacci. Alla serata al Miv hanno partecipato anche i comici Leonardo Manera e Sergio Sgrilli, oltre al produttore Bruno Cortini
Una sala gremita e un lungo applauso finale hanno accompagnato la proiezione de L’ultimo cabaret, evento speciale del Festival Glocal DOC 2025 al MIV – Multisala Impero di Varese, alla presenza del regista Eugenio Rigacci, del produttore Bruno Cortini e dei comici Leonardo Manera e Sergio Sgrilli.
“Usare la risata per raccontare un pensiero”
Aprendo la serata, Eugenio Rigacci ha ricordato le origini parigine del cabaret di fine Ottocento, “un fenomeno che ha contagiato il mondo occidentale e continua a vivere oggi nelle sue infinite forme”, per poi sintetizzare l’essenza del suo documentario:
“La differenza sta tra far ridere per far ridere, e usare la risata per raccontare un concetto, un pensiero, un’idea della società.”
Un approccio che, ha spiegato il regista, guida tutto il racconto del film: un viaggio nel tempo e nei luoghi dove la comicità è ancora strumento di riflessione, libertà e critica.
Bruno Cortini: “Raccontare un mondo che abbiamo vissuto”
Il produttore e co-autore Bruno Cortini ha sottolineato come la scrittura del film sia nata “tra amici di una vita”, legati ai palcoscenici milanesi del caffè-teatro:
“È stato facile e difficile allo stesso tempo. Facile perché vengo da quel mondo, difficile perché oggi si tende a generalizzare tutto sotto la parola ‘comico’. Rimettere i puntini sulle ‘i’ era necessario.”
Cortini ha spiegato come il film abbia riacceso un dibattito interno tra gli artisti, restituendo dignità e profondità al linguaggio del cabaret.

Sergio Sgrilli: “Far ridere è una cosa seria”
Tra i momenti più applauditi, l’intervento di Sergio Sgrilli, che ha portato la sua esperienza di quarant’anni di palco e la sua visione sul mestiere del comico:
“La comicità è cambiata tantissimo e forse non è mai cambiata davvero. Alla base di tutto, anche 2.000 anni fa, c’era Plauto. Far ridere è una cosa seria: puoi ridere per ridere, oppure far ridere per pensare.”
Leonardo Manera: tra ironia e memoria
Con il suo stile brillante, Leonardo Manera ha raccontato con ironia aneddoti legati alle riprese e alla propria carriera, definendo L’ultimo cabaret “un film che mette insieme la leggerezza e la fatica del mestiere”, e che “ricorda quanto sia importante far ridere quando la realtà diventa difficile da sopportare”.
Il ricordo di Bruno Arena
Nel corso della serata non è mancato un momento di grande emozione: il ricordo del comico varesino Bruno Arena, dei Fichi d’India, evocato da Manera con parole sentite.
“Una volta gli chiesi che cos’è fare cinema. Mi rispose: fare cinema è come giocare la partita della tua vita, dando il 100% di ciò che puoi; poi, solo mesi dopo, scopri se hai vinto o perso.”
Un pensiero accolto da un applauso lungo e commosso, che ha unito in un solo gesto pubblico e artisti.
Applausi finali e voglia di incontrarsi
La serata si è chiusa tra risate, emozione e tanti applausi. Rigacci, Cortini, Sgrilli e Manera si sono intrattenuti con il pubblico al termine della proiezione, tra domande, foto e abbracci.
Un incontro che ha confermato il senso del film: il cabaret come spazio umano e civile, dove la risata diventa un atto di verità e condivisione.
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