Furti nelle abitazioni, il sindaco di Brenta Ballardin: «Servono più forze dell’ordine, mezzi adeguati e certezza della pena»
Il sindaco lancia un appello all’unità del territorio: «I cittadini chiedono azioni reali, non competizioni politiche. Di fronte al tema della sicurezza dobbiamo lavorare insieme»
La crescente preoccupazione per i furti che stanno interessando diversi comuni dell’area Nord del Varesotto è stata al centro della riunione richiesta dalla Comunità Montana Valli del Verbano e ospitata nei giorni scorsi in Prefettura. Un incontro definito “necessario” dal sindaco di Brenta, Gianpietro Ballardin, che ha partecipato al tavolo insieme al Prefetto, al Questore, ai rappresentanti delle forze dell’ordine e agli altri amministratori del territorio.
Ballardin parte da un dato: la statistica provinciale registra una diminuzione complessiva dei furti nell’ultimo anno. «Un segnale positivo – riconosce – ma che non basta a migliorare la tranquillità dei cittadini, perché la percezione di insicurezza rimane alta».
Da qui le richieste avanzate durante il suo intervento, definite «necessarie per un cambio di passo».
Il sindaco ha innanzitutto espresso apprezzamento per il lavoro delle forze dell’ordine, «impegnate in un compito difficile», chiedendo però con forza un potenziamento degli organici e soprattutto un maggiore coordinamento interforze.
Tra le sollecitazioni anche un appello al Governo: «Occorre fornire alle forze dell’ordine mezzi, risorse e strumenti adeguati a svolgere con efficacia la loro attività. Ma anche i Comuni devono poter investire nei sistemi di sorveglianza, nei lettori targhe e in tutte le tecnologie necessarie a un controllo capillare e integrato».
Ballardin insiste sulla necessità di costruire una rete di sicurezza sovracomunale, capace di far dialogare gli impianti già presenti nei vari territori: «Solo con un sistema generale, provinciale e coordinato possiamo garantire una risposta efficace ai fenomeni criminali».
L’altro tema forte sollevato dal sindaco è quello della certezza della pena, rivolto alle forze politiche: «Se un delinquente arrestato viene rimesso in libertà nel giro di pochi giorni, le forze dell’ordine si sentono impotenti. E allo stesso tempo i cittadini percepiscono un senso di impunità che alimenta paura e sfiducia».
Per Ballardin, senza un percorso adeguato di espiazione o rieducazione, ogni controllo rischia di essere inutile: «Così si rischia che chi delinque continui a farlo».
Il primo cittadino di Brenta ha poi richiamato l’attenzione sul vissuto delle comunità: «I furti in abitazione non provocano solo danni materiali, ma un profondo senso di violazione della sfera privata. Dobbiamo dare ai cittadini la percezione concreta della presenza dello Stato».
Pur apprezzando le iniziative civiche e la collaborazione tra amministrazioni e residenti, Ballardin avverte: «Le soluzioni fai da te possono essere pericolose, sia per la sicurezza sia per la privacy. La tutela dell’ordine pubblico deve restare in capo alle forze dell’ordine, addestrate e formate a questo scopo».
Infine, il sindaco lancia un appello all’unità del territorio: «I cittadini chiedono azioni reali, non competizioni politiche. Di fronte al tema della sicurezza dobbiamo lavorare insieme, mettendo in campo risposte concrete che possano davvero ridurre la paura e migliorare la qualità della vita delle nostre comunità».
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