Un gettone di solidarietà: l’ottica Velati di Gallarate lancia un progetto per il Banco per la famiglia
La storica attività di via Mazzini donerà gettoni ai clienti, chiamati a scegliere quali alimenti-base acquistare. Ma prima di Natale si potrà anche contribuire con donazioni per altri gettoni
Un gettone per aiutare chi è in difficoltà e anche per ragionare sul bisogno esistente. La modalità – simbolica e insieme sostanziale – è stata scelta per l’iniziativa solidale lanciata dall’ottica Velati, azienda storica del centro di Gallarate, da sempre attenta alle necessità e cambiamenti della società gallaratese, L’iniziativa “Donare è guardare oltre se stessi” durerà fino al 20 dicembre, per raccolta fondi a favore del Banco per la Famiglia – Madre Teresa di Calcutta.
«Ad un anno dal traguardo dei 130 anni di attività, riteniamo doveroso, durante queste festivi riportare l’attenzione al vero significato del Natale cristiano nella sua accezione più autentica: dono» dice la dottoressa Laura Velati, socio amministratore di Velati Srl. «Donare al Banco per la Famiglia – Madre Teresa di Calcutta Odv, significa contribuire all’acquisto di beni alimentari di prima necessità, per sostenere concretamente chi attraversa momnti di difficoltà economica, offrendo l’opportunità di ricostruire la propria autonomia attraverso un nuovo percorso di vita, di salute e di lavoro»
«La raccolta fondi avviene attraverso un gesto semplice ma altrettanto simbolico: abbiamo allestito all’interno del nostro centro ottico, uno spazio con cinque vasi di vetro che rappresentano cinque alimenti basilari – olio, farina, latte, riso e zucchero – nei quali inserire gettoni colorati che simboleggiano la donazione. Ottica Velati ha scelto di donare coinvolgendo ogni cliente, che riceve un sacchettino con dei gettoni che deciderà in quale vaso inserirli ed eventualmente acquistarne altri al costo di 2 euro ciascuno. Questa modalità di partecipazione, immediata e accessibile, è aperta chiunque desideri entrare e donare: un invito alla comunità a compiere un piccolo gesto capace trasformarsi in un grande aiuto» prosegue Velati.

«Donare alimenti di prima necessità significa aiutare le persone a costruire il proprio presente e guardare oltre, riprendendo in mano la propria vita. Il nostro impegno per le famiglie non assistenzialismo: è un aiuto concreto per poter ricominciare» sottolinea Antonio Bonicalzi, presidente del Banco per la Famiglia – Madre Teresa di Calcutta Odv, che consegna alle famiglie pacchi per trenta giorni, sulla base dell’effettivo bisogno. Opera rivolta a quella «zona grigia», tra autosufficienza e povertà, che le amministrazioni comunali più difficilmente intercettano e che «è più ampia di quanto si pensi».
«Guardare oltre se stessi significa mettersi nei panni di chi, da un momento all’altro, perde i propri punti di riferimento e può cadere in un baratro difficile da cui emergere. Donare alimenti significa offrire un sostegno prezioso, lasciare spazio a una nuova vita e a un nuovo percorso» conclude.
«Domenica 21 dicembre si terrà l’evento conclusivo dell’iniziativa, dedicato alle autorità cittadine alle eccellenze gallaratesi. Durante l’evento sarà possibile contribuire acquistando i panettoni artigianali dello chef stellato Umberto De Martino
L’iniziativa è stata resa possibile grazie al sostegno di Mediolanum Private Banking, «da sempre vicina alla nostra famiglia e ai valori di rispetto e dignità per le persone in difficoltà» aggiunge Laura Velati. «Sarà presente anche la formazione vocale “Keep the Link” che dedicherà concerto alla cittadinanza, portando la propria energia e lo spirito natalizio grazie al supporto del dott.ssa Paola Luoni, vocalist del gruppo e preside della Scuola primaria Chicca Gallazzi di Busto Arsizio».
Un’iniziativa che incarna «l’identità migliore della nostra città» dice il vicesindaco e assessore al commercio Rocco Longobardi. «“Donare e guardare oltre se stessi” è un titolo che contiene già tutto».
«L’amministrazione guarda e applaude questa iniziativa» aggiunge il sindaco Andrea Cassani, «l’attività che voi portate avanti è importante e non dovuta, così come non è dovuto l’impegno dei volontari del Banco per la famiglia».
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