Edicola e area feste: il dibattito è acceso

L'assenza di una rivendita di giornali è stata oggetto di un'interrogazione in consiglio comunale. E diverse associazioni si ribellano per le ventilate limitazioni ai concerti. Il sindaco risponde

La lettera di Massimiliano e Marina Bianchi giunta a VareseNews ha scoperchiato un problema che a Gemonio si avverte da alcuni mesi, quello dell’assenza di un’edicola-cartoleria in un paese che conta quasi tremila abitanti e che non è certo isolato e difficilmente raggiungibile. La questione della mancanza dei giornali non è l’unica dibattuta in paese in questo periodo: un altro tema piuttosto sentito riguarda un nuovo regolamento per l’area feste, non ancora entrato in vigore ma illustrato alle associazioni, che ha fatto storcere il naso a molti. Ma andiamo con ordine.

GIORNALI – La lettera sopracitata ricorda che a Gemonio fino a poco tempo fa erano due le edicole: una serviva la parte bassa del paese ed era posizionata tra la stazione e la statale Varese-Laveno, l’altra era quella storica nei pressi di piazza Vittoria, per tanti anni punto di riferimento non solo per i giornali di centinaia di cittadini. Dopo la loro chiusura, in realtà, è emersa la proposta di una persona di aprire una nuova edicola accanto al SesiBar, in pieno centro paese; a fermare l’idea (già provvista delle autorizzazioni necessarie) è però stata la società di distribuzione dei quotidiani, la Agenzie Riunite srl, che ha dichiarato di non avere convenienza a consegnare in quel di Gemonio. Risposta quantomeno curiosa, proprio perché fino a poco tempo fa i giornali erano recapitati con regolarità. La questione è stata portata sottoforma di interrogazione in un recente consiglio comunale da Teodoro Mancini della lista di minoranza "Proposte Nuove". «È mia intenzione contattare le due parti in causa – spiega oggi il sindaco Fabio Felli al nostro quotidiano online – perché non avere una edicola è un peccato e un disservizio per il paese. Però non rientra nelle mie competenze fare un’ordinanza che riguarda due soggetti privati».

FESTE – Sul piede di guerra in paese ci sono anche diverse associazioni, convocate in Comune per l’illustrazione del nuovo regolamento per la zona feste di via Curti in cui, se venisse approvato così com’è, ci sono diversi punti controversi. Quello su cui in tanti sono rimasti a bocca aperta vieta la musica dal vivo a partire dalle ore 23 (nella foto l’esibizione di AmbraMarie a Gemonio nel 2009), quindi con un’ora di anticipo rispetto all’attuale limite fissato a mezzanotte. Contestualmente ai responsabili delle associazioni è stato comunicato che, per le manifestazioni che prevedono concerti, sarà applicata una sorta di sovrattassa sull’affitto dell’area feste il cui importo non è ancora stato deciso ma che si annuncia salato (tra le cifre ventilate si è parlato di 500/1000 euro al giorno: un tesoro per club, Pro Loco ma pure per le sezioni locali dei partiti politici). C’è anche un aumento dell’affitto giornaliero degli spazi ma qui si tratta di cifre decisamente ridotte (sarà alzato da 50 a 100 euro con possibilità di uso gratuito ad alcune associazioni attive solo nel sociale) che non sono oggetto di contestazione. Provvedimenti simili, spiegano i volontari di diverse associazioni, porterebbero alla morte di tante iniziative: basti pensare alla festa del MotoClub (che vorrebbe organizzare un motoraduno sotto l’egida federale), a Resistenza in festa, ai concerti organizzati da un’associazione di destra ma anche al Palio dei Rioni (le cui gare all’aperto spesso terminano oltre mezzanotte) e via dicendo. La stessa Pro Loco aveva in cantiere una festa della birra estiva che questo punto rischia la "tagliola". Al termine di quell’incontro e vista l’opposizione delle associazioni tra l’altro, i membri della maggioranza presenti avevano promesso una nuova riunione nel giro di pochi giorni ma, a tre settimane di distanza, non se n’è più saputo nulla. In questi giorni intanto si segnalano sulla vicenda un volantino (contrario) redatto dalla locale sezione del Pd e una raccolta firme che sta per partire tra le associazioni su iniziativa del gruppo di minoranza "Gemonio 2010".
Anche in questo caso abbiamo chiesto un parere al sindaco Felli: «Detto anzitutto che il volantino del Pd mi sembra solo una strumentalizzazione, credo che regolamentare i concerti è una necessità perché il parco delle feste si trova in un centro abitato. Sono arrivate parecchie lamentele dopo le feste che terminano in notturna e quindi è giusto pensare a una normativa diversa rispetto a quella in vigore. Ci sono state alcune resistenze e posso dire che non abbiamo ancora preso alcun provvedimento ufficiale: dopo quella riunione stiamo cercando di spostare l’attenzione più che sull’orario di stop alla musica sul controllo delle emissioni sonore. Ancora ieri – giovedì 15 dicembre – in Giunta si è dibattuto di questo, cercheremo di dare presto una risposta definitiva».

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Pubblicato il 16 Dicembre 2011
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