Ascensori in procura, un guasto dietro l’altro

La responsabile della sicurezza aveva appena ottenuto la certificazione del corretto funzionamento dell'impianto per l'unico ascensore che raggiunge il terzo piano ma dopo due ore si è rotto nuovamente. Un "film" che dura da 4 anni

Un solo ascensore e che arriva fino al secondo piano, per il terzo ci sono le scale oppure l’ascensore del tribunale. Antonella Solbiati, responsabile della sicurezza per la Procura di Busto Arsizio scuote il capo dopo l’ennesimo guasto a solo due ore dalla rimessa in funzione dell’impianto: «Ancora oggi due persone sono rimaste bloccate all’interno, tra il primo e il secondo piano – racconta – secondo Agesp, che provvede alla manutenzione tramite la società Kone, l’impianto era ok dal 4 novembre ma io  ho preteso un documento scritto da parte dell’azienda che mi certificasse la sicurezza dell’ascensore. L’ho affisso questa mattina (ieri 18 novembre) e dopo due ore eccoci qui, a tirar fuori le persone dall’elevatore».  Il problema va avanti da almeno 4 anni, ci fanno sapere nei corridoi della procura, da quando Agesp ha preso in mano la gestione della manutenzione che ha affidato ad una società che non è quella che ha costruito l’impianto (che è della Schindler). Insomma il risultato per l’utenza è pessimo con due ascensori perennemente fuori uso e un unico impianto a disposizione che finisce la sua corsa al secondo piano. Il problema per i dipendenti della Procura, non è indifferente in quanto molto spesso si trovano a spostare da un piano all’altro pesanti e numerosi faldoni di atti giudiziari che sempre più spesso sono costretti a spostare a mano. Per la cronaca gli ultimi due fortunati rimasti bloccati sono il sottoscritto e un collega. (Nella foto Giovanni Pappalardo, guardia giurata della procura che ci ha "liberato")

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Pubblicato il 19 Novembre 2011
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