Sostegno e aiuto per chi sceglie il rimpatrio volontario

Il rimpatrio degli immigrati non deve passare dalla coercizione. È questo l’obiettivo del progetto NIRVA, presentato in Provincia in un seminario di approfondimento con gli operatori dell’associazionismo

Il rimpatrio degli immigrati non deve passare dalla coercizione. È questo l’obiettivo del progetto NIRVA, presentato questa mattina in Provincia in un seminario di approfondimento con gli operatori dell’associazionismo che si occupa di immigrazione. Si tratta di un’”assistenza al rimpatrio volontario”, un incentivo a «ricucire il filo con la propria terra d’origine» per tutti gli immigrati che scelgono di ripercorrere a ritroso il percorso che li ha portati in Italia.
L’incontro a Villa Recalcati è stato promosso dalla Provincia di Varese, dalla rete Nirva, in collaborazione con la fondazione ISMU e l’AICCRE, ed è servito per sensibilizzare gli operatori e diffondere la conoscenza del percorso dei rimpatri volontari reso possibile grazie a fondi comunitari e al ministero dell’Interno.
«Si tratta di un progetto che accompagna gli extracomunitari che ne fanno richiesta verso un percorso di “reinserimento” nel proprio paese d’origine», spiegano gli organizzatori dell’incontro. «In sostanza l’immigrato che entra nel progetto viene sostenuto finanziariamente sia per quanto riguarda il viaggio di ritorno che per l’avvio di un’attività o per l’inserimento in una già avviata a seconda dei progetti esistenti nel paese d’origine».
La giornata di approfondimento è stata presentata dall’assessore Christian Campiotti e dalla consigliera provinciale Elena Sartorio, insieme ad Emilio Verrengia, Carla Olivieri e Luciano Valaguzza di AICCRE.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 15 Novembre 2011
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