Malore a cavallo: addio a Maria Sacco, la prima fantina d’Italia
La donna è morta mentre era in gita con tre amici. Ha vinto più di 800 gare in carriera. Nel 1979 fu rapita e rilasciata dopo 4 mesi di prigionia. Mondo dell'ippica in lutto
È morta facendo quello che amava di più: andare a cavallo. Maria Sacco, 53 anni, prima fantina d’Italia ad ottenere il “patentino”, poi allenatrice affermata e presidentessa del Comitato per la difesa dell’Ippodromo di San Siro, è morta oggi pomeriggio, sabato 8 ottobre, a Golasecca. Era uscita a cavallo con tre amici per una gita pomeridiana, ma intorno alle 17 i suoi compagni di viaggio hanno visto arrivare solo il cavallo al galoppo, senza che lei fosse in sella: tornati poche centinaia di metri indietro, hanno trovato la donna riversa al suolo a bordo strada. Maria Sacco, originaria di Alessandria, teneva il suo amato cavallo nel maneggio “Il Castello”, sulla strada che porta a Coarezza. L’ultima uscita le è stata però fatale: dalle prime ricostruzioni sembra che sia stata vittima di un malore. Qualche anno fa era stata operata al cuore negli Stati Uniti, ma ultimamente aveva ricominciato senza problemi ad andare a cavallo.Maria Sacco nel mondo dell’ippica era una sorta di totem. Prima donna a diventare fantino,
ha vinto un numero enorme di gare (più di 800) e nell’ultimo periodo, oltre ad allenare (il primo cavallo di Frenk Dettori fu allenato da lei, per esempio), si era dedicata alla battaglia per salvare l’Ippodromo di San Siro, minacciato dall’espansione urbanistica. Nel 1978 era anche stata protagonista di una tragica avventura, finita fortunatamente bene: il 9 novembre di quell’anno venne infatti rapita da una banda di calabresi, segregata per 4 mesi e poi rilasciata dopo il pagamento del riscatto.
ha vinto un numero enorme di gare (più di 800) e nell’ultimo periodo, oltre ad allenare (il primo cavallo di Frenk Dettori fu allenato da lei, per esempio), si era dedicata alla battaglia per salvare l’Ippodromo di San Siro, minacciato dall’espansione urbanistica. Nel 1978 era anche stata protagonista di una tragica avventura, finita fortunatamente bene: il 9 novembre di quell’anno venne infatti rapita da una banda di calabresi, segregata per 4 mesi e poi rilasciata dopo il pagamento del riscatto.TAG ARTICOLO
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