Un fila di piantine per ricordare la brughiera che scompare
Si vota il Pgt e Cinzia Colombo di Sinistra e Libertà fa un omaggio floreale a tutta la giunta di Gallarate: "Si cementificano le aree verdi, compreso quel poco di brughiera rimasta"
Il simbolo di quel che è andato perduto in questi anni? Per Cinzia Colombo è una piantina di erica, quel brugo che dà il nome della brughiera che un tempo caratterizzava queste zone e oggi è quasi scomparsa (tranne che nella abusata locuzione di Malpensa "aeroporto della brughiera"). Per questo la consigliera di Sinistra e Libertà ha donato le piantine di brugo all’assessore all’urbanistica e all’intera giunta di Gallarate, in aperta polemica con la tendenza a urbanizzare di questi ultimi anni. Il gesto simbolico e un po’ provocatorio è stato fatto appena prima dell’inizio del dibattito sul Pgt, che, spiega la consigliera Colombo, «contiene la cementificazione delle ultime aree verdi, l’ulteriore proliferazione dei centri commerciali e sparge per tutti i quartieri altri palazzoni mentre un numero sempre più consistente di edifici restano invenduti. Mentre a parole si dice della necessità di mantenere una cintura verde, riconoscendo la rilevanza dell’ultimo polmone cittadino, si programma la costruzione di oltre un milione di metri cubi nell’area a nord della SS336, mentre a sud, dietro la maschera del parco, si fa spazio ai capannoni della logistica, all’ospedale unico, ad altre non precisate costruzioni per servizi pubblici o di uso generale. Non sono bastati i piani integrati di via Fogazzaro, l’ecomostro di via Monte San Martino, la torre in costruzione in via Padre Lega. Non bastano i tanti piani integrati già approvati che vedranno presto colare altro cemento in città. Non bastano i centri commerciali già esistenti, alcuni di recente apertura, e i tanti problemi che hanno creato e creano ai residenti. Bisogna dare di più. Dare agli speculatori, ai portatori di interesse privato. E pazienza – ha concluso la Colombo – se bisogna sacrificare la qualità della vita e la salute dei cittadini, se bisogna sacrificare un territorio già tanto costruito, se bisogna rinunciare a quel poco di brughiera rimasta. Purché con gli oneri di urbanizzazione si riesca a costruire qualche altra grandiosa opera di cui vantarsi».
La risposta dalla maggioranza è venuta – con poche parole – da Marco Masci, che ha invitato a «regalare una piantina anche a Edoardo Guenzani, già destinatario del Premio Attila di Legambiente»: riferimento polemico alle scelte fatte negli anni Ottanta dal candidato del centrosinistra, proprio sull’ampia area Sud della città.
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