Una Vas per Busto Arsizio: «La delibera di adozione del Put è da annullare»
Il comitato che da anni si occupa di questi aspetti urbanistici in città chiede l'annullamento della delibera di adozione del piano perchè mancano alcuni documenti

La delibera che adotta il Piano Urbano del Traffico di Busto Arsizio è da annullare. Lo sostiene il comitato “Una Vas per Busto Arsizio”, rappresentata da Vitaliano Caimi.
Approvato nel 1997, ai sensi dell’art. 36 del Codice della Strada, il Piano Urbano del Traffico (PUT) avrebbe dovuto essere aggiornato ogni due anni: «Dal 1997 ad oggi, si registrano: l’aggiornamento del piano del 2010, l’adozione del nuovo aggiornamento, nello scorso mese di dicembre 2020. Potremmo dire: clamoroso! e invece sindaco, giunta comunale, consiglio comunale, autorità procedente e autorità competente, dirigenti e funzionari, segretari e coordinatori di partiti (dentro e fuori dell’istituzione) hanno dimenticato – strada facendo – la valutazione ambientale strategica del piano».
La vigente normativa -spiega ancora Caimi – prescrive l’adozione, assieme alla documentazione di piano, anche del rapporto ambientale e della relazione di sintesi, che sono elementi costitutivi del piano: «Questi due documenti non sono stati considerati né dalla proposta di Giunta al Consiglio Comunale (20.10.2020) né dal Consiglio Comunale (17.12.2020), che ha approvato a maggioranza la proposta della Giunta. La deliberazione di Consiglio Comunale n 77 del 17 dicembre 2020 è, quindi, nulla».
Nell’ambito del procedimento di aggiornamento del PUT, campagna “Una vas per Busto Arsizio” ha partecipato alla fase di presentazione di osservazioni e proposte (successiva alla adozione e precedente la approvazione) con una sola proposta senza entrare nel merito del piano, per non colludere con pratiche di opacità e di illegittimità) ma ora chiede che il Consiglio Comunale «riconosca la nullità della deliberazione 77/2020 e adotti l’aggiornamento del PUT nel rispetto della vigente normativa».
Per il comitato «solo in questo modo, infatti, potranno essere garantiti sia la legittimità dell’atto deliberatorio che la trasparenza del procedimento e il diritto alla partecipazione consapevole dei cittadini ai processi decisionali. Una volta ristabilita la legittimità del procedimento il gruppo sarà ben lieta di offrire il proprio contributo propositivo per il miglioramento della deliberazione consiliare».
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