A rischio l’università a Saronno? Giorni decisivi
Incontro in municipio tra il sindaco Luciano Porro e il rettore Renzo Dionigi. L’amministrazione chiede una maggiore presenza sul territorio, ma mancherebbero i fondi
L’università a Saronno è a rischio? La presenza del corso di Scienze motorie potrebbe essere messa seriamente in discussione, soprattutto dopo l’incontro che c’è stato martedì in Municipio tra il primo cittadino, Luciano Porro, e il rettore dell’Università dell’Insubria, Renzo Dionigi. Presente anche l’assessore Cecilia Cavaterra. Incontro dal quale, dopo le richieste fatte dall’amministrazione saronnese, non sono emerse particolari novità. «Ci rivedremo tra qualche giorno – ha spiegato il rettore Dionigi -. Ci sarà nel frattempo un tavolo di lavoro che prendere in considerazione la revisione della convenzione con il comune».
L’università saronnese oggi ha sede nei locali dell’ex Seminario, coinvolge 270 studenti, vi si svolge un corso triennale di scienze motorie, mentre i ragazzi utilizzano le palestre della città. «Quando c’è stato l’insediamento sette mesi fa – spiega il sindaco Porro – avevamo chiesto al rettore dei progetti nuovi per l’università perché così come intesa oggi non serve avere un’università a Saronno. Purtroppo però nell’incontro di ieri è stata avanzata alcuna nuova proposta».
L’amministrazione saronnese chiede il cambio di diverse situazioni: la revisione della convenzione, con la possibilità di affittare le palestre dove si svolgono i corsi, oggi gratuiti; la creazione del corso di specialistica, come chiesto più volte dagli studenti; la realizzazione di iniziative sul territori.
«Oggi la città a momenti non sa nemmeno che vi sia l’università – continua il sindaco -. Vorremmo che venissero coinvolte le scuole superiori e le associazioni sportive con delle manifestazioni, delle iniziative organizzate dall’università. Purtroppo il corso di specialistica il rettore ha chiaramente detto che non si potrà fare, ma sul resto si dovrà ragionare».
«L’incontro – conclude Porro – doveva e poteva andare meglio. Il rettore ha detto che lo sviluppo dell’università a Saronno dipende molto da trasferimenti che farà il Ministero per le sedi distaccate. Ho detto loro che l’intenzione non è di mandarli via, ma di favorire l’ampliamento. Ae vengono tagliate le risorse dal un ente superiore non sarà però il comune a mettere quei soldi. Gli spazi dell’ex seminario sono importanti e vogliamo sapere se dobbiamo usarli per altro. Tenere fermi anche gli spazi che non usano, circa 2.500 metri quadri, è un lusso che non ci possiamo permettere. Nel prossimo incontro ci diranno le loro disponibilità. Ma deve essere qualcosa di molto concreto e fattibile. Ci deve essere chiarezza».
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