“Galimberti accentratore: sindaco, assessore alla cultura e assessore alla polizia locale”
E' l'opinione del consigliere Luca Boldetti, della lista Orrigoni, che commenta le conseguenze del "licenziamento" di Daniele Zanzi

Pochi giorni fa il sindaco Galimberti ha deciso di “licenziare” il suo vice Zanzi, assessore con delega alla Polizia locale e all’attuazione del programma. Una scelta legittima e politicamente condivisibile visto il disaccordo quasi totale tra i due, anzi arrivata perfino troppo tardi, a mio parere.
La cosa che più lascia riflettere è la scelta di non riassegnare le deleghe ritirate all’ex vice-sindaco. Quindi Galimberti è ora Sindaco, assessore alla cultura e assessore alla sicurezza e Polizia locale. Questo dimostra, per l’ennesima volta, il metodo Galimberti: quello di accentrare, di non voler delegare agli altri, di decidere tutto da solo senza confronto e dialogo. L’esatto contrario di ciò di cui c’è bisogno in politica in questa fase storica.
E, aldilà del metodo, vi è anche una questione di merito. Per quanto sia dedito al proprio lavoro, Galimberti non può garantire la giusta presenza “politica” a due ambiti, quello della cultura e quello della sicurezza, così importanti nella città di Varese in questo periodo. Come dimostra la scarsa cura alle vicende del “teatro tenda” di piazza Repubblica o la scomparsa dai radar di Nature Urbane (cosa di per sé positiva, sia chiaro).
Infine, un ultimo commento riguarda la nuova delega affidata al neo vice-sindaco Perusin: quella all’esecuzione del “Recovery plan varesino”. Si tratta di una sorta di libro dei sogni da realizzare se, magari, in futuro, dovessero arrivare in città soldi dal piano europeo per il quale nemmeno il Governo conosce le modalità e i tempi di erogazione. Insomma, non una scelta appropriata se si pensa che l’attuale mandato finirà tra soli 5 mesi.
Inoltre, a mio parere, un piano così vasto e strategico per lo sviluppo nei prossimi decenni di Varese sarebbe dovuto essere condiviso con tutte le forze politiche rappresentanti dei cittadini e con le realtà imprenditoriali, associative e rappresentative del territorio. Invece, si è preferito decidere in maniera auto-referenziale e affidare ad un numero ristretto e nominato di persone il futuro dell’intera città. Non è questo il metodo con cui fare politica.
Luca Boldetti, Lista Orrigoni sindaco
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