Imprese “zombie”: un problema per le casse e un “buco” per i fornitori
Spesso si tengono in vita attività che dovrebbero cambiare e riconvertirsi, una sopravvivenza che non ha alcun beneficio per i fornitori che devono trovare soluzioni per rimettersi in sesto per conto loro

«Imprese zombie? Mario Draghi ha ragione: non tutte le aziende in crisi vanno salvate». A dirlo è uno che di imprese in difficoltà se ne intende: il varesino Giampietro Castano, già capo dell’unità di gestione delle vertenze al Mise (ministero dello sviluppo economico) tra il 2008 e il 2019, sotto diversi ministri, da Scajola a Passera e Calenda.
Lo chiamavano l’uomo dei “130 tavoli” perché erano tanti i tavoli di crisi industriali che gestiva mediamente in contemporanea. «Sarebbe un errore proteggere indifferentemente tutte le attività economiche – le parole del premier Draghi appena insediato a palazzo Chigi – alcune dovranno cambiare, anche radicalmente. E la scelta di quali attività proteggere e quali accompagnare nel cambiamento è il difficile compito che la politica economica dovrà affrontare nei prossimi mesi».
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