Gallarate, Forza Italia torna al tavolo con Cassani ma ora scalpita FdI
L'accordo "bilaterale" tra azzurri e Lega mette in agitazione il partito di Giorgia Meloni. E si apre anche il caso del "transfuga" Dall'Igna

Il centrodestra di Gallarate cerca unità intorno al candidato sindaco Andrea Cassani, ma il percorso non è certo lineare. E se adesso si rasserena il rapporto con Forza Italia, scalpita Fratelli d’Italia, preoccupata dalle nuove trattative e dai diktat che arrivano dagli azzurri.
Dopo che Forza Italia aveva disertato il precedente incontro, i segretari politici Giorgio Caielli (Lega) e Nicola Mucci (FI) si sono incontrati, c’è stato un chiarimento. E di fronte alla promessa di «una equa rappresentatività dell’interno centrodestra» e a rassicurazioni sulla “lista del sindaco”, gli azzurri sono pronti a tornare al tavolo di maggioranza, già fissato per lunedì sera, 14 giugno.
La trattativa “privata” tra Lega e Forza Italia però ha subito messo in agitazione Fratelli d’Italia, la terza colonna del centrodestra che vuole avere piena dignità e ora non gradisce l’approccio “bilaterale” tra alleati.
«Siamo di fronte a un accordo separato tra Lega e Forza Italia FI e a questo punto Fratelli d’Italia non è vincolata a questo accordo» dice chiaro e tondo Salvatore Marino, commissario cittadino di FdI. Che a questo punto punta i piedi e ribadisce: «Non ci può essere nessuna logica spartitoria: non ci deve essere nessuna definizione di posti prima delle elezioni, prima dei risultati».
C’è poi un altro “caso” che crea frizioni: il ruolo di Germano Dall’Igna.
Il consigliere comunale (di Forza Italia) uscente è ormai nell’orbita del partito di Giorgia Meloni: anche se ancora non ufficializza e continua a sedere nel gruppo di FI in consiglio, ma si è presentato già a un paio di incontri FdI, compreso l’evento con Ignazio La Russa in piazza.
La sua posizione ha irritato in casa Fratelli d’Italia. «Abbiamo già chiarito la questione con gli altri segretari: non accetteremo in coalizione candidature di transfughi» ha detto il segretario degli azzurri Nicola Mucci. «Mi auguro che non emergano volontà diverse altrimenti si innescherebbe un pesante incidente diplomatico».
La cosa dev’essere però ben poco condivisa, visto che a stretto giro è arrivata la replica di Fratelli d’Italia: «Non accettiamo veti sui “transfughi”, come li chiama Mucci» detta la linea Salvatore Marino. «Forza Italia si comporta da ultradestra che non accetta cambio di collocazione».
Dall’Igna è un buon portatore di voti (legati al suo quartiere, Arnate, e in particolare all’area cattolica) e Forza Italia non vuole correre il rischio di perdere posizioni a favore del partito di Giorgia Meloni. Anzi, non vuole perdere posizioni a favore di nessuno, tant’è vero che uno dei punti chiariti (con la Lega) è stata la composizione della “lista del sindaco”: gli azzurri temevano diventasse un contenitore centrista rifugio di altri «transfughi», ma ha ricevuto assicurazione che nella lista cassaniana ci saranno solo nomi puramente civici.
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