Confcooperative: abbiamo una banca
Storico accordo tra l'associazione varesina e la Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Barni (Bcc): «Le cooperative sono spesso dei giganti dai piedi di argilla. Con il mutuo Cooperazione noi gli facciamo fare un salto di qualità»
È stato definito un accordo storico, quello siglato tra Confcooperative Varese e Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Suona comunque un po’strano, visto che la prima è un’associazione di categoria che esiste da 65 anni e ha tra i suoi associati cooperative, per lo più sociali, e il secondo è un credito cooperativo, datato 1897. Però è così, i due soggetti non si erano mai incontrati prima. Grazie a questo accordo entrambi ne trarranno dei vantaggi: Confcooperative porta in dote 226 imprese associate, per un totale di 24.000 addetti e un giro di affari di 115 milioni di euro; la Bcc mette sul piatto il mutuo Cooperazione, ovvero uno strumento finanziario agile che le imprese possono utilizzare per aumentare la loro capitalizzazione. Si tratta di un mutuo chirografario (che non necessita quindi di garanzie reali, ad esempio ipoteche su beni immobili) della durata di 60 mesi, per un minimo di 2000 euro e un massimo di 50 mila euro, nei limiti del 50% dell’aumento di capitale sottoscritto nell’ultimo esercizio, con un tasso Euribor a tre mesi. A giocare il ruolo del garante ci penserà Cooperfidi.Luca Barni, direttore generale della Bcc, sintetizza l’operazione in una battuta. «Le cooperative sono spesso dei giganti dai piedi di argilla. Noi gli facciamo fare un salto di qualità, le aiutiamo a crescere». In pratica si aiutano le imprese a costruirsi le garanzie per la loro attività futura.
Per Roberto Scazzosi, presidente neoeletto della Bcc, si tratta della prima uscita ufficiale. «Questo intervento – ha detto Scazzosi – va inquadrato in una serie di interventi che la Bcc ha realizzato sotto il claim “aiutiamoci a crescere” da quando è scoppiata la crisi finanziaria internazionale, ricordo l’accordo per l’anticipo della cassa integrazione e gli Univa bond».
La crisi, secondo Claudio Marelli e Nicola Abalsamo, rispettivamente presidente e direttore di Confcooperative, ha stimolato la nascita di nuove cooperative al punto che «in questo momento si registra il massimo numero di associate della sua storia, con una crescita costante negli ultimi anni. L’accordo con la Bcc è un’operazione che parte dal basso, dalle esigenze delle imprese».
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