Popolo, riforme e libertà sulla Cascina Burattana: “Si riparta dal progetto del Politecnico”
Nonostante la raccomandazione accolta dalla maggioranza oltre due mesi fa, sull'immobile comunale in stato di abbandono da decenni, non è stato fatto nessun passo avanti: "Si punti ai fondi del Pnrr"

«La Burattana non può attendere!». Il gruppo consigliare di minoranza Popolo, Riforme e Libertà torna a farsi sentire in merito all’edificio che da anni attende un rilancio mai concretizzatosi, da parte dell’amministrazione comunale. Negli anni si sono susseguiti
«Nel recente passato abbiamo segnalato la lenta agonia della cascina Burattana e fatto proposte per la sua riqualificazione quali, ad esempio, farla diventare Azienda agricola didattica o un museo medioevale. A queste proposte, ha fatto seguito una nostra mozione di dicembre che era stata accettata dal consiglio come raccomandazione soprattutto impegnandosi la maggioranza e il sindaco a presentare in commissione lo stato dell’arte e la situazione in essere. Sono ormai passati due mesi e la commissione non è stata convocata così come non è pervenuta alcuna relazione quand’anche sintetica».
Il gruppo aggiunge che le recenti segnalazioni, inoltre, evidenziano un’ulteriore aggravarsi dello stato di abbandono e la presenza di abusivi che cercano riparo nei suoi locali, a elevato rischio di crollo, non fa che aumentare la possibilità di incidenti.
Da qui la necessità, sempre più urgente, di inserire la cascina tra i progetti prioritari di rigenerazione urbana: «Non c’è più tempo da perdere! Occorre avviare studi di fattibilità economica e tecnica per la riqualificazione della Cascina Burattana come parte di un più ampio progetto di rigenerazione urbana che riguarda alcune zone della città di Busto Arsizio. Attendere altre soluzioni potrebbe voler dire perdere l’opportunità, più unica che rara, di attingere ai fondi del PNRR per mancanza di progettualità. In questo caso non si parte da zero: ricordiamo infatti che già esiste un progetto del Politecnico di Milano risalente a una decina di anni fa, che si può riprendere, aggiornarlo sulla base delle normative vigenti e dello stato attuale della cascina recependo anche eventuali proposte di soggetti interessati».
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