Astuti chiede chiarezza sull’attacco hacker all’Ats Insubria: “C’è stata richiesta di riscatto?”
Il consigliere regionale del PD Samuele Astuti, componente della Commissione Sanità, ha resentato un'interrogazione per far luce su una vicenda dove Regione e Ats propongono versioni differenti
«Basta con i silenzi da parte di Ats Insubria: l’agenzia non può continuare a tacere sull’entità dell’attacco hacker subito nelle scorse settimane e che si sta dimostrando devastante per migliaia di persone. I vertici facciano chiarezza e si assumano le proprie responsabilità. Partano da un’informativa pubblica per i cittadini di Como e Varese, i cui dati sanitari e fiscali sono pronti per essere venduti al miglior offerente sul dark web» A lanciare l’allarme e la richiesta di trasparenza è il consigliere regionale del PD Samuele Astuti, componente della Commissione Sanità.
«Come siamo arrivati a questo punto? – si chiede Astuti n- Come è possibile che il sito di un’agenzia regionale sia stato alla mercé di criminali per così tanto tempo? Cosa sta facendo Ats per risolvere la situazione? Quando sarà possibile tornare a utilizzare tutti i servizi online? Tutte domande a cui pretendiamo di avere una risposta puntuale e immediata. Mille persone sono già state derubate dei dati e ora non si vedono garantita la minima trasparenza sull’intera faccenda. Danno e beffa, serviti insieme».
Astuti ha presentato un’interrogazione in merito all’attacco hacker subito dall’Agenzia di tutela della salute che copre i territori di Varese e Como: « Ciò che più sorprende è quanto Regione Lombardia e Ats abbiano due versioni opposte di un attacco che ha dell’inquietante. Per Fontana e Moratti la situazione è sotto controllo, mentre Ats parla di un riscatto imposto dagli hacker per non rilasciare le informazioni. Dove sta la verità? Trincerarsi nel silenzio e nei dettagli vaghi non è la risposta. Rimane un fatto incontrovertibile: che un’Ats lombarda si sia fatta “bucare” il proprio sistema informatico così facilmente è inaccettabile. Proprio per questo siamo estremamente preoccupati che Regione Lombardia si sia esposta a un’azione legale di gruppo da parte delle vittime dall’entità e dalle conseguenze devastanti» conclude il consigliere.
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