Oltre un anno al buio: via don Belloli chiede interventi urgenti
Un residente denuncia: i nuovi lampioni installati all'inizio del 2009 per rimpiazzare quelli vecchi non sono mai entrati in funzione
In fatto di risparmio energetico il Comune di Busto Arsizio è ormai all’avanguardia: specialmente nel campo dell’illuminazione. È di pochi giorni or sono la notizia che via Fratelli d’Italia, davanti al municipio, sarà gratuitamente "servita" da led, sistema di punti luce più risparmioso ma egualmente efficace rispetto a quelli correnti e ormai superati. Il sindaco ha persino sacrificato una seduta di consiglio comunale per arrivare a questo importante risultato.
Ancora più all’avanguardia sono alcune vie cittadine che l’illuminazione non ce l’hanno affatto, col che il risparmio è del 100%. È con questa notazione sarcastica che a nome dei residenti di via Mario Belloli (zona via Rossini, tra Redentore e Beata Giuliana) Nicola Cardile, "complice" La Voce della Città, il movimento del consigliere comunale Audio Porfidio, sottopone il problema rivolgendosi al sindaco e facendo presente che la questione è già stata segnalata, in più occasione, ai competenti uffici di Palazzo Gilardoni. Fin qui, senza esito: i residenti brancolano nel buio. In tutti i sensi.
"Si, Sig. Farioli, sono quei lampioni che non vengono mai accesi, come quelli di via Don M. Belloli che da quando è stato ristrutturato il parco, adiacente alla via Belloli, i vecchi lampioni sono stati eliminati e sostituiti con nuovi lampioni, non a LED (non chiediamo tanto), che dal mese di febbraio 2009, non sono stati mai accesi, sia all’interno del parco che all’esterno, appunto sulla via Don Belloli, lasciando gli abitanti al buio fino ad oggi, con tutte le conseguenze del caso che ne possono derivare ai fini della sicurezza".
Tutto ciò, forse, per risparmiare? si chiede con ironia l’autore della missiva. Mentre in centro, per potenziare la sicurezza, si installano telecamere e nuovi impianti di illuminazione.
"Di tutto ciò forse il Sig. Sindaco non era a conoscenza? Adesso lo sa. D’altronde le tasse le pagano tutti, sia i cittadini del centro quanto quelli di periferia e quindi i benefici devono essere uguali per tutti".
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