Al Cesil la “lezione del gatto”, come cadere in piedi dopo un licenziamento

Il "guru" della ricollocazione nel mondo del lavoro Fausto Fantini terrà un seminario al Cesil di Castellanza, ospite della scuola europea di alta formazione in orientamento. Semplici regole per ritrovare lavoro

Nel terzo millennio per perseguire la continuità si deve essere, paradossalmente, disposti al cambiamento. Relativamente alla ricerca di lavoro questo atteggiamento si traduce, nei fatti, in un approccio al mercato del lavoro secondo la logica della domanda e dell’offerta (di prestazione di lavoro), esattamente come per qualsiasi altro bene o servizio. Oggi il mondo del lavoro è diventato un mercato aperto e globale nel quale si vende e si compra il “prodotto persona” e, per quanto concerne la “vendita”, la persona si ritrova ad essere al tempo stesso il venditore e il prodotto da vendere. Di questo e di altro si parlerà al seminario, a partecipazione gratuita, che si svolgerà sabato 23 gennaio, dalle ore 14.00 alle ore 18.00, al Cesil di Castellanza presso la sede della Seafo (Scuola Europea di Alta Formazione in Orientamento)in via Luigi Pomini 13. il tirolo dell’incontro è “Come cadere in piedi e ripartire verso un nuovo lavoro” tenuto dal dottor Fausto Fantini, Career Counselor certificato a livello internazionale considerato un "guru" della consulenza di carriera, autore del libro "La lezione del gatto – Come cadere sempre in piedi e ripartire verso un nuovo lavoro".

Analizzato con occhio esperto, il mercato del lavoro si rivela come un grosso iceberg: la punta rappresenta l’area delle inserzioni che tutti possono vedere – un’offerta che rappresenta poco più del 20% delle reali possibilità del mercato dove si trova un alto grado di competizione. Il restante 80% è rappresentato da opportunità sconosciute e non divulgate, soprattutto in un momento di crisi in cui il ricorso al sistema delle inserzioni è assai costoso, oltre che impegnativo per lo screening delle numerosissime risposte.

Per quanto riguarda la ricerca del lavoro, la persona che si trova, per necessità o desiderio di cambiare lavoro, ad affrontare tale mercato, nel 90% dei casi si affida ad un comportamento banale: compila un curriculum vitae per rispondere alle inserzioni o per inviarlo a pioggia a liste di aziende, con risultati altamente deludenti. Volendo approfondire la conoscenza di questa dinamica distorta è opportuno analizzare meglio gli aspetti che la compongono iniziando dal lavoro.

Cos’è il lavoro? Il lavoro può essere definito come un’attività remunerata attraverso la quale – utilizzando conoscenze, capacità e competenze con un contributo di creatività personale – si risolvono problemi e si erogano servizi per soddisfare bisogni, ottenendo, auspicabilmente, soddisfazioni personali e riconoscimenti professionali al conseguimento dei risultati attesi. Pertanto, l’approccio mentale adeguato di chi si rivolge al mercato del lavoro non è quello di chi “cerca”, ma di chi “si propone per risolvere un problema” con un approccio che segue le logiche di marketing commerciale.

In quest’ottica, la persona intenzionata ad affrontare il mercato del lavoro alla ricerca di una nuova opportunità lavorativa deve aver presente due principi ineludibili.  Il primo è che – contrariamente a quanto si pensa – non si viene valutati per quello che si è capaci di fare, bensì sulla base di quello che si sa raccontare su ciò che si sa fare. Il secondo – svilendo il luogo comune che pone il curriculum vitae al centro della comunicazione al mercato del lavoro – che le aziende, o meglio i loro responsabili, non assumono curriculum vitae, bensì persone.

Al centro del processo che può condurre all’auspicata opportunità professionale sta dunque il processo della comunicazione che deve essere curato con la massima attenzione per raggiungere con successo il proprio obiettivo.  In conclusione: cercare lavoro è un lavoro a remunerazione differita, quindi disoccupato è chi essendo privo di lavoro non lo cerca, mentre è solo inoccupato chi sta vendendo le proprie competenze con l’obiettivo non di cercare un “posto”, ma di collaborare positivamente con un datore di lavoro per il successo dell’impresa.

Per informazioni su come partecipare: telefono 0331 502900 – www.cestor.it/sefo. Gli interessati sono pregati di confermare la loro presenza inviando un e-mail all’indirizzo sefo@cestor.it

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 14 Gennaio 2010
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