“L’organizzazione del personale della questura è un’odissea senza fine”
I sindacati di polizia, Silp Cgil e Siap Uil, ritornano sulla questione del personale insufficiente per soddisfare i tanti e nuovi servizi come gli "accompagnamenti Dublino"

«L’organizzazione del personale della Questura di Varese sembra un’odissea destinata a non concludersi mai – scrivono i segretari dei due sindacati, Giorgio Saporiti e Francesco Cianci – . Ad ogni soluzione che si riesce a trovare fanno subito seguito nuovi problemi, ed in questo eterno altalenare è sempre più arduo per il sindacato il compito di difendere le giuste aspettative di stabilità del lavoro che viene dai suoi operatori».
Nella convinzione che il lavoro in ufficio non sia meno importante di quello operativo, lo scorso anno Siap- Uil e Silp-Cgil hanno sostenuto la battaglia per ottenere che il ministero non lasciasse solo il personale della Questura nel compito di garantire le attività fondamentali, e recentemente è stato confermato quel rinforzo dell’organico necessario a garantire almeno che il personale dei vari Uffici (dall’organico già ridotto all’osso) non vi venisse impiegato a giorni alterni. Con qualche uomo in più che il ministero ha assegnato, è stato poi possibile rinforzare l’attività sul territorio.
«Che cosa succede oggi? Se prendiamo a campione questa settimana: solo per la parte pianificata, risultano 79 giornate/lavoro “sottratte” dagli uffici, per far fronte ad una lunga serie di esigenze di ordine pubblico del territorio, ed agli “accompagnamenti Dublino”. Per queste ragioni, oltre 11 operatori al giorno, domeniche comprese, sono distolti dai loro compiti, con le gravissime ricadute negative sul livello dell’attività complessiva che la questura riesce a produrre per tutta la provincia. In particolare, dallo scorso agosto proprio la Questura di Varese si è dovuta far carico di provvedere a tutti gli “Accompagnamenti Dublino"».
Questa situazione determina, dunque, una vera e propria emorragia di personale.
«Per definire la dimensione della questione basta dire che per Fiumicino (l’altro Hub Aeroportuale interessato dal fenomeno) l’Ufficio immigrazione di Roma ha organizzato una apposita sezione. Ma la dotazione organica di Varese non è quella di Roma, quindi se si vuole che l’azione anticrimine sia sufficientemente puntuale, se si vuole che l’azione amministrativa (passaporti, immigrazione, licenze ecc.) sia al passo con il dinamismo della provincia, se si vuole che l’attività di pianificazione e di supporto tecnico-logistico non sia del tutto sfalsata dall’azione complessiva, occorrerà che il ministero dell’Interno si faccia carico di considerare questa nuova emergenza che la Questura di Varese non è in grado di sostenere con le sue sole forze. Ecco quello che chiediamo al Questore».
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