Gino Paoli, applausi senza fine
Sapore di sale cantata dal pubblico, tanto amore ma anche politica nello spettacolo al teatro Condominio
Dire a una donna “ti amo” in mezzo al traffico di Genova, con la pioggerellina fastidiosa che cade sul “parabrise”: quelle due paroline che annullano il ritardo, l’acqua, i problemi della vita. C’erano poesia, momenti di gioia e sentimento sul palco del Condominio, a Gallarate; a raccontarli, un baffuto mattatore d’applausi, in nero, col suo pianoforte: Gino Paoli. Uno spettacolo di un’ora e mezza dove il cantante friulano e genovese d’adozione ha trasmesso la forza delle sue “storie” – così si chiama il livetour 2009 – che raccontano del mondo e della sua vita, quella di un uomo all’apice del successo da mezzo secolo, e che ha da dire la sua. La serata – pienone di pubblico – era spalmata sue due parti.Al principio sono storie raccontate con una breve introduzione che porta il pubblico nelle canzoni capaci di fotografare i paradossi di tutti i giorni. Ci sono amori impossibili che si ritrovano nei night club del Paradiso; un paese dove tutti sono chiusi in casa armati di coltellacci per paura dell’uomo nero ma un bimbo lo incontra e viene carezzato con dolcezza dal temutissimo mostro; la vita comoda “che rovina sempre tutto”; marinai fermi su ponti traballanti a terra; l’inaspettato amore per
la Maremma. Ancora, canzoni che se la prendono con “chi racconta balle per controllare chi non sa e non conosce: sono i preti e i politici”.
la Maremma. Ancora, canzoni che se la prendono con “chi racconta balle per controllare chi non sa e non conosce: sono i preti e i politici”.Non c’è solo il sentimento, insomma, ma anche la pazzìa, le paure moderne per l’altro, il diverso, a cui Paoli dedica diversi brani, che mischiano sapientemente un ottimo arrangiamento musicale – compreso di tastiere, chitarre, violino e violoncello – ai temi più caldi.
Poi viene il resto, e il teatro esplode. “sapore di sale” la vuol far cantare al pubblico, perché è una canzone di tutti. Torna il tema del mare con “sassi” e poi il “cielo in una stanza”, “una lunga storia d’amore”. Cala il sipario ma gli applausi lo riaprono, e da copione esce “senza fine”, che chiude la serata.
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