Anche mio padre fu escluso dal coro parrocchiale

Una passione, il canto. Il destino, una malattia. La voce compromessa e la rinuncia "forzata" alla corale

La lettera della Signora Maria ha riaperto anche in me una ferita che ogni tanto torna a sanguinare, anche se da anni cerco di dimenticarla.
Nata e cresciuta in un quartiere di Varese, educata con valori cristiani dai miei genitori profondamente credenti e praticanti, attivi nelle faccende della parrocchia, tanti anni fa convinsi mio padre ad entrare nel coro parrocchiale. Per lui fu amore a prima "nota". Visse per anni con assiduità e partecipazione il profondo e costante impegno che la corale impone.
Un brutto giorno, però, mio padre si ammalò gravemente, stette quasi un anno in ospedale e ne uscì profondamente segnato sia nel corpo che nello spirito.
Durante la degenza in ospedale il parroco si fece vivo UNA volta.
Nient’altro.Tornato a casa, dopo mesi di riabilitazione (tra cui la voce e la parola, profondamente lesionate), convinsi mio padre a tornare al coro per ricominciare a vivere la quotidianità persa. Pensavo che niente meglio dell’ambiente parrocchiale potesse accoglierlo e aiutarlo a ricominciare a vivere. Una settimana prima della Pasqua di alcuni anni fa, piombò come un missile sulle nostre teste (ma soprattutto sui nostri cuori) una telefonata del Direttore della Corale…la voce rovinata e affaticata di mio padre "stonava" nnell’insieme e mi venne chiesto di non portarlo più alle celebrazioni (Messe domenicali, matrimoni, eventi particolari) ma poteva continuare a fare le prove infrasettimanali…ancora oggi piango ripensando a quelle parole, al cinismo, all’egoismo, alla mancanza di riconoscimento che celavano. In quel momento mio padre era in cucina ad allenarsi con i canti e per me fu straziante dirgli che a Pasqua non avrebbe più potuto cantare.
Inutile dire che il mio rapporto con la Chiesa da allora si è praticamente azzerato e il disgusto che ancora oggi provo è vivo e pungente come allora.
Cara Sig.ra Maria, dica a sua figlia di spendere le sua lacrime per altre ragioni, perchè "certa gente" non le merita!

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 05 Luglio 2009
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