Palaghiaccio, Mirabelli (Pd): “Ma quale complotto…”

Il consigliere democratico analizza l'affaire dei buchi di pistola

Capiamo che, nel caso di una clamorosa figuraccia come quella che si sta verificando al Palaghiaccio in occasione dei mondiali di hockey in – line, che, purtroppo, coinvolge negativamente l’immagine di Varese, farebbe comodo scaricare la responsabilità su di un eventuale sabotaggio. 
 

Un’Amministrazione incapace di garantire lo svolgimento, durante il periodo estivo, di una manifestazione iridata in una struttura coperta sarebbe, infatti, una barzelletta degna del migliore Enzo Jacchetti che farebbe rapidamente il giro del mondo. 
 

Pur rimanendo in attesa dei risultati delle indagini delle forze dell’ordine che sono ancora in corso, e non potendo escludere nessuna ipotesi, ci sentiamo, tuttavia,  in questo momento, con o senza fori di proiettile, di ribadire una tripla responsabilità politica da parte di coloro che hanno amministrato ininterrottamente la nostra città negli ultimi venti anni: 
 

la prima per la mancata definizione del problema della gestione della struttura sportiva più utilizzata della provincia in seguito all’annullamento del bando di gara dell’anno scorso; 
 

la seconda per la totale mancata esecuzione delle manutenzioni straordinarie, definite “urgenti” già nel 1996, 13 anni fa, soprattutto in relazione alla coibentazione e impermeabilizzazione del tetto in legno lamellare, aggredito da ogni tipo di muffe, nonostante le nostre innumerevoli sollecitazioni; 
 

la terza per il modesto contributo che sembra essere stato ottenuto dal governo nazionale (circa 150.000 euro ovvero la metà di quanto era stato inizialmente sbandierato) per l’organizzazione della manifestazione, somma che, anticipata in conto canone dalla società che ha in concessione il Palaghiaccio, è stata appena sufficiente per piccoli interventi di restyling della struttura: 37.601 euro per il nuovo impianto audio; 5592 euro per la pavimentazione dell’ingresso; 1944 euro per la gomma dell’infermeria; 6144 euro per le porte dell’ingresso; 1075 euro per le zanche in acciaio; 1200 euro per la verniciatura dei pennoni; 17.221 euro per le imbiancature interne; 1648 euro per la riparazione della maniglia di sicurezza; 2905 euro per le turche dei bagni; nonché 40.000 euro per l’acquisto della pista per l’hockey in – line. 
 

Per queste ragioni, la teoria del complotto non ci convince ma, in attesa che possa essere suffragata da prove concrete, teniamo a sottolineare che, in ogni caso, non potrebbe cancellare, in alcun modo, il fastidio e la superficialità con cui, per troppo tempo, l’amministrazione comunale ha affrontato un problema che non ha mai avuto veramente la volontà di risolvere tramite una seria programmazione. 

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Pubblicato il 01 Luglio 2009
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