Credito alle imprese, “pressing” di Reguzzoni sul governo
Alla Camera passa un ordine del giorno dell'onorevole bustocco della Lega Nord che chiede di valutare l'ipotesi di indurre, con la leva monetaria, le banche ad abbandonare politiche restrittive. "Con le restrizioni al credito si rischiano danni irreversibili"
Alla Camera dei Deputati è attualmente in discussione il disegno di legge su sviluppo ed energia. Oggi è stato accolto un ordine del giorno del bustocco Marco Reguzzoni, vicepresidente dei deputati della Lega Nord, che impegna il Governo “a valutare l’opportunità di promuovere una politica monetaria che induca gli istituti di credito ad abbandonare temporaneamente politiche restrittive del credito, almeno fino a quando non ci siano segnali concreti di una ripresa dell’economia, affinché assolvano con efficacia il proprio ruolo di sostegno del sistema produttivo”.
“Nonostante gli interventi positivi del Governo adottati dal mese di ottobre 2008 per fronteggiare la crisi dei mercati finanziari – spiega Reguzzoni – permane grave la mancanza di liquidità per le imprese e per le famiglie e quindi può essere utile intervenire nuovamente sul sistema bancario, poiché quest’ultimo è restio ad applicare a pieno le indicazioni politiche verso una maggiore apertura delle condizioni di accesso al credito per le imprese”.
“Le sofferenze per liquidità per le piccole e medie imprese italiane sono arrivate ad un limite oltre il quale si rischia la chiusura delle stesse. I rilevanti cali di fatturato, dal 20 al 50 per cento, delle imprese, in particolare nel settore manifatturiero e meccanico – continua il parlamentare leghista – rendono più drammatica la restrizione del credito da parte delle banche. Se in questo momento non si prosegue con determinazione verso una politica di maggiore liquidità – conclude Reguzzoni – si rischiano danni irreversibili per l’economia italiana”.
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