Casa Pound in piazza distribuisce un quintale di pane
Distribuzione gratuita di pane in piazza Kennedy. Un gesto simbolico per attirare l'attenzione sulle ragioni della crisi e sulle risposte urgenti da dare
Questa mattina, sabato 31 gennaio 2009, in Piazzale Kennedy a Varese i militanti dell’associazione Casa Pound Italia hanno distribuito gratuitamente, come atto simbolico, oltre 100 kg di pane.
L’iniziativa è avvenuta in contemporanea in 4 piazze lombarde, oltre a Varese la distribuzione ha avuto luogo a Monza, Bergamo e Brescia. Scopo dell’iniziativa era sensibilizzare l’opinione pubblica in merito all’annosa questione del carovita in una provincia enormemente colpita dall’attuale crisi economica.
«Un successo oltre le aspettative”commenta per gli organizzatori –Gabriele Bardelli, responsabile provinciale dell’associazione – In meno di un’ora abbiamo distribuito gratuitamente a singoli, famiglie e pensionati un quintale di pane».
«Questo tipo di azioni simboliche, soprattutto a Varese riveste oggi un’importanza particolare, la nostra provincia si trova a dover affrontare una delle crisi occupazionali peggiori degli ultimi decenni.Le cifre raccontano di decine di migliaia di posti di lavoro a rischio, stime probabilmente conservative visto che non tengono in considerazione di lavoratori precari e frontalieri, due tipologie ampiamente diffuse sul nostro territorio».
Casa Pound propone soluzioni circostanziate al problema degli esuberi. «È necessario aprire immediatamente un tavolo di lavoro a livello provinciale – prosegue Bardelli – il Governo si è fatto garante degli insoluti delle banche negli ultimi mesi salvandole di fatto dal rischio fallimento. Questo salvataggio fatto con denaro pubblico imponeva che le linee di credito verso le imprese non venissero interrotte per evitare che le aziende, si trovassero all’improvviso senza liquidità.La liquidità alle aziende però doveva servire a mantenere i livelli occupazionali, non a mantenere gli introiti elevatissimi di azionisti e manager. È giunto il momento che gli enti locali vigilino su banche ed imprese affinché ciò avvenga,è importante anche che chi ha guadagnato enormi cifre negli ultimi anni, faccia un passo indietro e comprenda che permettere ai propri dipendenti, di continuare a lavorare è un forte investimento per il futuro. Deve essere chiaro a tutti che la differenza tra la cassa integrazione ed uno stipendio regolare è sostanziale».
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