Morandini incoronato da Botta artista varesino
Una domenica speciale per la cultura a Varese: il grande artista, varesino d'adozione, ha ricevuto il premio Mirabello e "benedetto" insieme all'architetto svizzero il nuovo progetto del Sacro Monte
Non era il momento della premiazione, ma, riallacciandosi alle parole di un altro grande, Mario Botta, che ne aveva illustrato la figura di designer di fama mondiale, Marcello Morandini aveva appena terminato a sua volta di raccontarsi e di confidare il suo silenzioso, intenso rapporto con Varese, città di adozione , quando l’affollatissimo Salone Estense gli ha tributato un applauso caldissimo, interminabile. E il grande artista si è alzato, braccia spalancate quasi volesse abbracciare tutti, visibilmente commosso. E’ stato questo un momento indimenticabile della consegna del Premio Mirabello, 22 anni di storia, dedicato a personaggi e istituzioni della cultura, voluto dagli Amici dei Musei e in particolare da Arrigo Ponzellini.
Si è respirata arte, si è fatta cultura con parole piane , con rara capacità di comunicazione, grazie all’architetto Mario Botta che ha presentato Morandini, destinatario del Mirabello 2008 in virtù di una presenza, di una coerenza e di una missione nel mondo del design che ne hanno fatto un un punto fermo nel panorama mondiale, un orgoglio per Varese.
Botta e Morandini due grandi della cultura, artisti di rara sensibilità non si sono poi sottratti a domande sulla realizzazione delle “Cappelle delle luce” al Sacro Monte, per i nuovi "misteri della luce" istituiti nel rosario da Papa Giovanni Paolo II. Affascinante, praticabile il progetto, ma con un approccio adeguato anche nel rispetto di quell ‘unicum eccezionale per arte e natura che è il secolare Sacro Monte. Si può fare: avendo attenzione alla destinazione, all’ambiente, alla fede grazie alla sensibilità di grandi artisti.
L’incontro a Palazzo Estense per il Premio Mirabello ha evidenziato anche un passaggio dell’intervento di Marcello Morandini: Varese vive le stagione della cultura con attenzione, lo fa da tempo, cancellando vecchi stereotipi.
La conferma sarebbe avvenuta nel pomeriggio, con l’inaugurazione del Teatro Santuccio e il grande numero di visitatori alla mostra degli illustratori a Villa Baragiola.
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