Parte da Castellanza la ciclo-staffetta per la pace di Legambiente e BiciPace
L’iniziativa, che partirà sabato 4 ottobre, vedrà un gruppo di cicloamatori dell'associazione BiciPace, che include numerosi soci di Legambiente, percorrere le strade dalla Lombardia all’Umbria per una settimana
Prenderà il via da Castellanza l’iniziativa “In Bici per la Pace – La Pace Ora!”, un corteo ciclistico fortemente promosso e sostenuto da Legambiente Lombardia che sabato 4 ottobre partirà alla volta di Perugia per unirsi alla storica Marcia della Pace Perugia-Assisi del 12 ottobre.
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L’iniziativa vede un gruppo di cicloamatori dell’associazione BiciPace, che include numerosi soci di Legambiente, percorrere le strade dalla Lombardia all’Umbria per una settimana. Il progetto è patrocinato da diversi comuni del territorio, tra cui Busto Garolfo, Canegrate, Castellanza, Olgiate Olona, Rescaldina, e dalla città di Legnano.
La partenza è fissata per sabato 4 ottobre alle ore 8:15 dal Municipio di Castellanza, in Viale Rimembranze 4.
Tra i circa venti partecipanti figurano i soci di Legambiente Flavio Castiglioni, Mauro Gnocchi, Claudio De Agostini, Tonino Antonello, Carlo Gatti e Pierangelo Colombo, in rappresentanza dei circoli di Busto Arsizio, Cassano Magnago e Parabiago.
Proprio Legambiente Lombardia ha voluto sottolineare il valore simbolico dell’iniziativa: “Una testimonianza di impegno dal veicolo di pace per eccellenza, la bicicletta.”
Le Voci dei Cicloamatori: “Non è più ammissibile rimanere indifferenti”
Gli attivisti del Coordinamento Bicipace e dell’Associazione “In cammino per la pace” spiegano le motivazioni di questa partecipazione straordinaria, sottolineando l’urgenza di prendere posizione sui conflitti in corso: “Mai come quest’anno tra gli attivisti del Coordinamento Bicipace e dell’Associazione “In cammino per la pace” è parso indispensabile partecipare alla marcia della pace Perugia Assisi, un po’ come logica conseguenza di quello che, nel nostro piccolo, facciamo da tre anni a fine febbraio in concomitanza con la data in cui iniziò l’invasione russa dell’Ucraina ma, soprattutto, perché i numerosi conflitti in corso, ed in particolare il genocidio in atto a Gaza fanno si che non sia più ammissibile rimanere indifferenti.”
Sulla scelta del mezzo, i cicloamatori aggiungono: “Ma perché in bicicletta? Perché la bicicletta è un mezzo che avvicina le persone è amico dell’ambiente e funziona senza, o quasi senza, consumare energia. E sappiamo che molte delle tensioni internazionali, che spesso sfociano in guerre, nascono da chi ha interesse a controllare le fonti energetiche.”
Il viaggio non sarà solo un’esperienza sportiva: “E non possiamo nascondere che andare in bicicletta ci piace ma non sarà solo un viaggio turistico, a cominciare dai simboli che porteremo con noi che ci ricorderanno che abbiamo bisogno tutti di pace ed infatti durante il nostro percorso incontreremo associazioni, studenti e Amministrazioni locali per condividere con loro il nostro messaggio che potremmo riassumere nella frase “PACE, GIUSTIZIA e BASTA GUERRE”.”
Il gruppo si incontrerà con altri ciclisti provenienti da diverse parti d’Italia e raggiungerà i Giardini del Frontone a Perugia alle ore 9 del 12 ottobre, dove convergeranno anche gli amici che arriveranno in pullman da Castellanza, Canegrate e Busto Garolfo.
“Immagina tutte le persone vivere in pace”
Il messaggio che anima la marcia di quest’anno è ispirato al celebre brano di John Lennon del 1971: “Immagina tutte le persone vivere in pace”: “E allora ci piace pensare che in un tempo buio, in cui si vogliono soffocare l’immaginazione, la fiducia e la speranza, noi vogliamo immaginare, sognare, desiderare e promuovere l’alternativa alla guerra. E ci piacerebbe immaginare che tutta la gente si impegni per avere un mondo senza divisioni, basato sulla pace, l’unità e la fratellanza, un’utopia che ispira speranza e un cambiamento positivo.”
Gli attivisti denunciano l’attuale situazione globale e la necessità di una forte presa di posizione: “In un mondo devastato dall’individualismo, dall’egoismo e dall’indifferenza che uccide e lascia uccidere, un mondo dove prevalgono gli interessi dei più ricchi che, pur di mantenere il proprio benessere, alimentano guerre di ogni genere, sanguinose e spietate, dove non c’è più alcun limite e si uccidono impunemente bambini, donne, malati e anziani, nella totale noncuranza delle convenzioni e degli organismi internazionali. Ma è anche un mondo dove si alzano muri, si militarizzano i confini e si accelera la corsa al riarmo. Di fronte a tutto questo non possiamo stare a guardare, dobbiamo urlare da che parte stiamo e reagire per concretizzare “un nuovo sogno di fraternità e giustizia sociale”.”
Bicipace sottolinea l’urgenza di rompere il silenzio sui conflitti e chiede il ripristino del ruolo degli organi internazionali: “oggi più di ieri è urgente alzare la voce, dobbiamo uscire dal silenzio che i governi stanno mantenendo sul conflitto in Medio Oriente di fronte a decine di migliaia di bambini, donne, uomini innocenti uccisi. E vogliamo anche che gli organi internazionali ritornino ad essere il luogo dove discutere e risolvere le controversie, per cancellare le guerre dalla storia, perché far cessare i voli dei droni mortiferi e far tornare pian piano a volare gli aquiloni.”
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