Liste d’attesa: “Ogni settimana una flebo fino al trapianto: tra ferie, permessi e problemi”
Due nuove testimonianze sulle difficoltà a ottenere prestazioni sanitarie. Una donna in attesa di trapianto e un'anziana che ha bisogno di una visita urgente dell'oculista

Dopo l’intervista a La Materia del Giorno del Presidente delle Acli Provincia Filippo Cardaci, stiamo raccogliendo storie di cittadini che hanno difficoltà a ottenere una prestazione con il servizio Sanitario Nazionale.
V.I
Buongiorno,
tutto è cambiato da quando un tempo si chiamava OSPEDALE, ora invece AZIENDA OSPEDALIERA. E già ci siamo detti tutto.
Io tutte le settimane mi devo recare in ospedale a Varese per fare delle flebo in attesa di trapianto al Policlinico di Milano.
Ho 45 anni e grazie a Dio sono ancora, non so per quanto, in forze per lavorare ma non ritenuta ancora abbastanza “invalida” per ottenere i permessi lavorativi retribuiti. (ho presentato domanda di aggravamento dell’invalidità, ma per la commissione medica l’attesa è di circa 6/8 mesi)
Appuntamento ieri alle 8.00, alle 9.30 ho chiesto se ci fosse qualcuno disponibile, risposta: deve aspettare o tornare un altro giorno.
Ora dovrò tornare forse domani con la pazienza di attendere e intanto consumare tutte le mie ferie e i miei permessi lavorativi (oltre la pazienza del mio capo).
Ho dovuto togliere il PICC (il catetere centrale) che mi avevano messo a Milano perché in reparto a Varese non avevano le medicazioni adeguate per la pulizia settimanale (con il rischio di infezioni). Anche volendo comprarle, di tasca mia, in farmacia non le vendono perché si tratta di presidi ospedalieri.
E questa trafila dura da maggio TUTTE LE SETTIMANE e chissà per quanto altro tempo nell’attesa del trapianto.
Perderò la pazienza e andrò ad aspettare la mia fine guardando il mare…non dal sotterraneo di un ospedale.
Aurelio
Ho una cugina ultrasettantenne che ha un problema alla vista e da un po’ di giorni non riesce più a vedere le parole scritte intere. Il medico settimana scorsa le ha prescritto una visita oculistica da fare entro 72 ore, mentre, se peggiora, le ha detto di andare subito al pronto soccorso.
Lei è andata al CUP dove le hanno detto che l’avrebbero richiamata per fissare l’appuntamento per la visita. Ieri l’hanno richiamata dicendole di andare al pronto soccorso generico dove l’avrebbero mandata al pronto soccorso specialistico e lì avrebbero visto che visita specialistica farle. Lei al pronto soccorso non vuole andare e sta cercando un medico per fare una visita privata. Bella sanità!
Per leggere le altre storie segnalate va sanita@varesenews.it
“In sanità non funziona più niente”: i racconti dei lettori che devono prenotare una visita medica
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