«Collaboriamo e chiediamo collaborazione»
Alcuni rappresentanti dell'Associazione Artigiani hanno incontrato il sindaco di Tradate, Stefano Candiani
Riceviamo e pubblichiamo
Si è tenuto pochi giorni fa a Tradate, tra l’amministrazione comunale nella persona del sindaco Stefano Candiani e l’Associazione Artigiani della Provincia di Varese, rappresentata dal Vicepresidente Vicario Renato Scapolan e dalla dottoressa Monica Baj, un incontro durante il quale si è deciso di dare maggiore forza alla collaborazione che lega, da tempo, il comune di Tradate all’Associazione Artigiani.
Un confronto che ha voluto sottolineare l’impegno da parte dell’amministrazione comunale in una più attenta valutazione delle piccole realtà produttive che ancora oggi distinguono la Provincia di Varese e che “popolano” grandemente il tradatese. Si è quindi parlato di Pip (verrà ampliato di circa 400mila mq.), risanamento del centro storico e possibili soluzioni alternative per le imprese che attualmente operano nello stesso, il piano-traffico e l’attraversamento della città, la fiscalità locale.
Ecco il perché di una volontà precisa espressa dal mondo dell’artigianato: “Collaboriamo e cerchiamo collaborazione". Un esordio che da subito ha posto nella giusta prospettiva le ragioni dell’incontro: lavorare di concerto per favorire lo sviluppo dell’economia locale, magari offrendo alle microimprese artigianali più spazio per crescere in linea con le reali esigenze di imprenditori e amministrazione comunale.
Una collaborazione che da subito ha dimostrato di volersi estendere agli aspetti ed ai bisogni più diversi del territorio attraverso la proposta del sindaco Stefano Candiani di riorganizzare la presenza dell’Arma dei Carabinieri a Tradate, elevando la caserma già esistente a Tenenza, con un rafforzamento della presenza di Carabinieri sul territorio. A tal proposito il sindaco ha già coinvolto il Prefetto di Varese Alfonso Pironti ed alcuni parlamentari locali.
La proposta è stata prontamente accolta dal Vicepresidente Vicario Renato Scapolan, che ha sottolineato quanto <la sicurezza sia un bene comune e quanto, in coloro che lo provano, un reato sia sempre grande e psicologicamente devastante. Ai cittadini riesce difficile operare una distinzione tra microreato e microcriminalità; ciò che interessa veramente è poter dare alla cittadinanza la certezza che al suo fianco ci sarà sempre qualcuno in grado di difenderne gli interessi e l’incolumità>.
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