La Polizia arresta un latitante della “banda dei boschi”
Il gruppo spacciava nella zona detta "alla Sig" a Gorla, la vicenda aveva fatto scalpore perché avevano corrotto anche un carabiniere. Il 34enne era scomparso a marzo, la Polizia l'ha scovato dopo lunghe indagini
Era fuggito dagli arresti domiciliari, ma gli agenti della Polizia alla fine sono riusciti a riacciuffarlo. Il trentaquattrenne marocchino A.B. non è un semplice pregiudicato, ma una figura centrale della banda dello spaccio che controllava il bosco noto come "alla SIG" e che controllava anche i movimenti delle forze dell’ordine, grazie ad un contatto interno, un "carabiniere infedele" di Busto Arsizio.
A.B. ha fatto perdere le proprie tracce nel marzo di quest’anno, mentre era in "affidamento in prova" fuori dal carcere. E subito gli agenti del Commissariato di Gallarate diretto dal vicequestore Gianluca Dalfino (nella foto sotto) si sono messi a cercarlo in ogni dove. Alla fine una "soffiata" valida arrivata agli investigatori gallaratesi ha portato gli agenti fino a Rho: nel pomeriggio di ieri, 16 luglio, gli agenti di Gallarate e i colleghi di Rho-Pero hanno fatto irruzione in una vecchia abitazione di un quartiere popolare di Rho, arrestando il 34enne. L’hanno sorpeso nel sonno, mentre riposava su una brandina nel precario alloggio ricavato.
L
’uomo era stato tratto in arresto nel febbraio 2011 in esecuzione di ben tre ordinanze di custodia cautelare in carcere, due delle quali emesse su richiesta della Procura della Repubblica di Busto Arsizio per la continua attività di spaccio consumata nei boschi di Gorla Minore, al punto di spaccio noto come “alla SIG”, nel periodo tra il 2007 e il giorno dell’arresto. Faceva parte di un gruppo di magrebini dediti allo spaccio, soprattutto di cocaina e di eroina, smantellato da un’operazione del Commissariato di Gallarate coordinata dalla Procura della Repubblica di Busto Arsizio che aveva portato all’arresto di tredici spacciatori, accusati anche di corruzione di pubblico ufficiale, per i contatti con il carabiniere infedele.
A carico di A.B. era anche stata spiccata una terza ordinanza di custodia cautelare in carcere dall’autorità giudiziaria di Trento per traffico internazionale di droga, che era stata eseguita nella medesima occasione. Condannato a nove anni di reclusione dalla Corte d’Appello di Milano era stato poi scarcerato ed affidato in prova nel settembre del 2013, ma dopo circa sei mesi, a marzo di quest’anno, aveva interrotto la misura alternativa rendendosi irreperibile.
Dopo le attività di rito, il 34enne è stato condotto presso il carcere di San Vittore. Sono in corso anche accertamenti per capire se abbia potuto avvalersi del favoreggiamento di altre persone durante la latitanza.
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