Acqua in ospedale: si indaga sulle falle nel sistema dei pluviali
I tecnici dell'ospedale di Varese sono al lavoro per analizzare tutto il sistema dei pluviali e degli scarichi per capire gli eventuali punti deboli. Nessun rischio per le camere di degenza e le sale operatorie
L’ospedale di Varese ha qualche falla ma non esiste un pericolo per la sicurezza. Lo assicura il direttore generale dell’azienda ospedaliera Callisto Bravi mostrando il corridoio nel piano sotterraneo che ieri si è trasformato in una piscina: « Sono le stesse regole edilizie sanitarie a prevedere che i luoghi sensibili, dove si possono incrociare tubazioni, siano collocati in aree meno rischiose e affollate, così da poter intervenire con la massima urgenza. Le stanze piuttosto che il blocco operatorio sono sicuri».
L’acqua piovuta copiosa dai pannelli del controsoffitto è arrivata da un collegamento tra due tubature che non hanno retto la quantità di pioggia giunta all’improvviso: « Si è trattato di una bomba d’acqua certamente fuori dal normale – commenta il dg Bravi – ciò non vuol dire che non si possa lavorare per evitare futuri episodi simili».
I tecnici, quindi, stanno lavorando per rivedere tutto il sistema di canalizzazione dell’acqua piovana: il punto più delicato è individuare gli eventuali colli di bottiglia che non sono tarati per ricevere grossi quantitativi di acqua. Tra i siti delicati anche i collegamenti fognari che potrebbero risultare sottodimensionati per ricevere grossi quantitativi di pioggia provenienti dal monoblocco di 5 piani.
Certo è che il il nuovo ospedale è nato con una certa “sensibilità” idrica: il primo allagamento si resisterò pochi mesi dopo l’inaugurazione quando il reparto di rianimazione venne allagato. Uno stillicidio di piccoli interventi di manutenzione che, poi, culminarono in ottobre nel black out generale comprse le sale chirurgiche
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