La città ricorda Vincenzo Di Puppo, 36 anni dopo
Il poliziotto cadde colpito dai proiettili in via Manzoni, nel 1980
Ogni anno la città di Gallarate e la Polizia ricordano il sacrificio dell’agente Di Puppo, ucciso nel 1980 da una banda di rapinatori.
La sera del 7 marzo 1980 la “guardia scelta di Pubblica Sicurezza” (allora si chiamavano così) Vincenzo Di Puppo interviene in via Manzoni insieme al giovanissimo collega Marco Rizzetti: è scattato l’allarme di una gioielleria, dal commissariato i due arrivano sul posto in un attimo. È quasi un agguato: fa fuoco il “palo” in strada, fanno fuoco gli altri rapinatori da dentro la gioielleria. Di Puppo viene ferito a morte, il diciannovenne Rizzetti viene ferito a un polmone e al fegato. I rapinatori riescono a fuggire, lasciando dietro di sè gli ostaggi legati e anche soldi e preziosi. La Polizia li catturerà, ma gli elementi raccolti sono insufficienti: ne usciranno puliti.
A distanza di 36 anni, i colleghi di allora, i familiari, i rappresentanti delle istituzioni cittadine (a partire dal sindaco Edoardo Guenzani) e delle altre Forze dell’Ordine, il Questore hanno ricordato il sacrificio del poliziotto, con la sobria cerimonia davanti al commissariato. Marzo è di solito un mese piovoso e dal 2007 – anno in cui fu inaugurato il busto dedicato all’agente – le giornate sono quasi sempre state plumbee. Oggi, 7 marzo 2016, una giornata di freddo e di sole ha accolto la famiglia di Di Puppo, sul piccolo piazzale davanti al commissariato.
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