Al Lac “Barbarians” danza l’amore
La stagione di danza di LuganoInScena porta in scena l’ultimo lavoro di uno dei coreografi più acclamati ed eclettici della scena contemporanea, Hofesh Shechter

La stagione di danza di LuganoInScena porta in scena al LAC sabato 1 ottobre alle ore 20:30 l’ultimo lavoro di uno dei coreografi più acclamati ed eclettici della scena contemporanea.
Di origine israeliana – nato a Gerusalemme 40 anni fa – e inglese d’adozione, Hofesh Shechter con “Barbarians” sembra voler stravolgere i sensi dello spettatore. Lo spettacolo esplora in tre capitoli l’intimità, la passione e la banalità dell’amore. Nella prima pièce “Barbarians in love” sei danzatori, figure vestite di bianco, si muovono come un corpo solo sulle note barocche di François Couperin, in dialogo con le musiche elettroniche dalle derive rock.
A seguire “The bad”, che mette in gioco cinque danzatori in un cambio continuo del ritmo della coreografia, su musica composta dal coreografo stesso con incursioni barocche e brani rap.
Chiude la trilogia il duo “Two completely different angles of some fucking things” che esplora il rapporto amoroso tra un uomo e una donna, sulle note del compositore sudafricano Abdullar Ibrahim. Shechter costruisce la sua estetica a partire dalla commistione tra danza popolare mediorientale e danza nordeuropea, inserendo in un tessuto visionario e onirico riflessioni antropologiche, psicologiche e politiche. Lo spettacolo è in collaborazione con il FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea. Consigliato a partire dai14 anni. A
ltro appuntamento da non perdere con la danza è il debutto di “Otolithes” di Lorena Dozio, in collaborazione con la rassegna HOME, previsto venerdì 30 settembre al Teatrostudio, con due repliche sabato 1 ottobre alle ore 16:00 e alle ore 19:00. La pièce per quattro danzatori si ispira alla lingua degli uccelli e ai linguaggi fischiati praticati in diverse parti del mondo. Investigando la relazione con l’aria, col suono e con l’altro attraverso il fischio, i corpi diventano strumenti musicali e trasmettitori di codice. La pressione dell’aria come appoggio nello spazio, induce al sollevamento e all’elevazione sfidando la forza di gravità. Come ci si orienta nel mondo? Attraverso quali traiettorie, quali incontri e su che piani di realtà? I quattro corpi-sensori generano delle costellazioni effimere su diversi piani guidati dagli otoliti, cristalli nell’orecchio interno che partecipano all’equilibrio e all’orientamento nello spazio.
Il progetto è in collaborazione con LAC – LuganoInScena, Teatro Sociale Bellinzona, Dampfzentrale Bern, Theater Roxy Birsfelden, FIT Festival Internazionale del Teatro e della scena contemporanea, Théâtre Sévelin 36 Lausanne, Teatro San Materno/Performa Festival, Tanz in Winterthur, Tanzhaus Zürich, nell’ambito di Reso/Fondo di programmatori.
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