Per smontare la tesi della follia arriva in tribunale Massimo Picozzi
Il noto criminologo in udienza con il pm che sostiene l'accusa contro Gjin Predukaj, l'uomo che ha ucciso la moglie Marianna nel sonno lo scorso 9 dicembre a Gallarate

Gjin Preducaj ha scelto il rito abbreviato. L’uomo che ha ucciso la moglie Marianna Girkaj (31 anni) nella notte tra l’8 e il 9 dicembre del 2015 sarà giudicato in sede di udienza preliminare dal giudice Giuseppe Limongelli che ha già disposto una perizia sulla capacità di intendere e di volere del muratore 42enne.
La decisione di far eseguire l’accertamento è stata una scelta obbligata a fronte della relazione presentata dal consulente della difesa del Preducaj, Nicola Poloni, che sostiene l’incapacità dell’uomo nel momento in cui ha tagliato la gola nel sonno alla donna.
La perizia di parte è stata oggetto di alcune note critiche da parte del consulente del pubblico ministero Nadia Calcaterra che ha chiamato a suo supporto il noto psichiatra criminologo Massimo Picozzi che ha prodotto una relazione di 10 pagine che criticano la perizia dell’esperto chiamato dall’avvocato Alberto Talamone.
L’uomo, nel cuore della notte e dopo diversi drink davanti alla tv, ha afferrato un coltello di quelli che si usano per tagliare il pane e ha colpito con una coltellata alla carotide la povera Marianna, mentre stava dormendo con accanto il figlioletto. Poco dopo avrebbe cercato di suicidarsi dandosi una coltellata al torace con la stessa arma ma provocandosi, in realtà, solo una ferita poco profonda
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