Il congresso astrofili italiani osservato dal Gat
Le considerazioni del Gruppo Astronomico Tradatese dopo il congresso nazionale di categoria che si è svolto a maggio all'osservatorio di Tradate
A qualche giorno dalla conclusione del 46° Congresso dell’ UAI (Unione Astrofili Italiani) che si è tenuto dal 14 al 16 Maggio a Tradate, presso la fondazione FOAM 13, è possibile trarre alcune considerazioni sia organizzative che scientifiche. A Tradate, come noto, esistono due entità astronomiche: la fondazione FOAM 13 che dal 2007 gestisce l’Osservatorio Astronomico e il GAT (Gruppo Astronomico Tradatese) che da ben 39 anni fa diffonde in maniera sistematica e tecnicamente molto elevata la cultura scientifica ed astronomica tra la gente ed il mondo della scuola. Inevitabile, che tenendosi il Congresso a Tradate, fossero proprio gli studiosi del GAT ad approfittarne maggiormente, con la presentazione di un nutrito numero di comunicazioni scientifiche originali (tipo: meteoriti ed origine della vita, microsferule cosmiche del deserto sahariano, molecole organiche su Marte, transito di Venere sul Sole visto dalla Lapponia, cattura di particelle cosmiche con rivelatori autocostruiti, ecc).
La FOAM 13 si è invece distinta soprattutto per una organizzazione del Congresso molto buona e capillare. Purtroppo la partecipazione degli astrofili italiani è stata scarsa rispetto al passato: non erano più di 50 i soci UAI presenti e, tra questi, quasi nessuno della Lombardia. La ragione principale di questa scarsa partecipazione è difficile da spiegare: forse la ragione primaria è stata la collocazione del Convegno a fine Maggio, al posto della tradizionale data di fine Settembre (è ben noto che gli astrofili, proprio perché tali, lavorano durante l’anno ed è proprio nei mesi estivi che trovano più tempo per la loro passione). Le sezioni scientifiche del Congresso sono state come sempre parecchie e val la pena dare qualche cenno alle comunicazioni migliori. Nella sezione Storica Gouseppe Macalli (Amici dell’ Astronomia di Cassano M.) ha presentato un’ottima retrospettiva di E. Dembowsky, famoso osservatore locale di stelle doppie. Lo stesso G. Macalli ha voluto fare apporre una targa dedicata a Dembowsky al suo bel rifrattore posteggiato presso l’ Osservatorio FOAM 13. Emozionante anche la relazione di G. Palumbo sull’ Astronomia di Giacomo Leopardi. Nella sezione Didattica è stata davvero splendida ed appassionata è stata la ‘lezione’ di Roberto Baggio sul significato formativo delle Meridiane. Altrettanto appassionata la presentazione di S. Bernasconi (FOAM13) dei programmi didattici studiati dalla FOAM 13 per i bambini della scuola Primaria. Nella sezione Divulgazione A. Paganoni a parlato del successo di Astrolandia 2013 e Luigi Bignami ha presentato statistiche molte interessanti su come la gente ed i responsabili dei media intendano la scienza in generale e l’Astronomia in particolare (chi avrebbe mai immaginato che nel 21° secolo e nella patria di Galileo una percentuale a due numeri non sa se la Luna un satellite e se la Terra gira veramente attorno al Sole….).
In questa sezione è stata collocata anche la bella relazione di Marco Arcani (GAT-FOAM13) sul progetto ADA, ossia sulla proposta di una rete nazionale di rivelatori di muoni di ultima generazione: alla FOAM13 Marco A. ha posizionato il rivelatore AMD5, immediata e inevitabile derivazione di 4 rivelatori precedenti realizzati negli anni passati da un progetto voluto e finanziato dal GAT (Gruppo Astronomico Tradatese). La sezione Sistema Solare è stata, come tradizione, la più corposa. A parte 4 relazioni del GAT già menzionate, molto interessante è stata la ricerca di comete (ben 10 finora!) nella fascia degli asteroidi presentata da L. Buzzi (Osservatorio Schiaparelli di Varese). G. Galli ha invece descritto come è riuscito a realizzare un suo osservatorio privato tra le luci di Milano, utilizzato per fare astrometria di asteroidi, mentre A. Mercatali ha parlato di fenomeni lunari ‘transienti’ (impatti meteorici sul lato buio, eruzioni vulcaniche sul lato illuminato). La sessione Strumentazione è stata nobilitata da M. Arcani (GAT), con la prima presentazione in Italia dei risultati di ‘VHANESSA, volo in pallone a 6000 metri unico in Europa, che il GAT ha accettato di organizzare per il 100° anniversario della scoperta dei raggi cosmici.
L’improvvisa ed imprevista assenza di Federico Manzini (Stazione Astronomica di Sozzago) ha invece molto diminuito l’interesse di alcune sue ricerche su un paio delle ultime comete. Assolutamente interessante è stata la sezione Inquinamento luminoso durante la quale Marco Scardia (Oss. Merate) ha mostrato che questa subdala forma di inquinamento sta addirittura raggiungendo il tempio mondiale di La Silla, in Cile. Una bella notizia è venuta da M. Di Sora, riconfermato presidente dell’ UAI: l’ UAI ha ripresentato in Parlamento la proposta ‘Cieli bui’ che, limitando le ore notturne di illuminazione, avrebbe fatto risparmiare 500 milioni ma che venne assurdamente bocciata da certi ben individuabili (e populisti) partiti del precedente governo. Nella sezione Galassie Chiara Mazzuchelli (Amici dell’ Astronomia di Cassano-FOAM 13) ha presentato una sintesi del suo interessante lavoro di tesi, dedicato alla materia oscura nelle galassie a disco.
Assolutamente interessante e molto apprezzata (perché tipica degli astrofili veri) la relazione di F. Verza su una decina di nuove curve di luce di stelle variabili. In più, solo in occasione di questo 46° Congresso, la FOAM 13 ha voluto l’introduzione di due sezioni speciali (ossia al di fuori dei programmi normali dell’ UAI), per poter presentare suoi lavori. Una sezione (condotta da S. Montebugnoli, radio osservatorio di Medicina)), dedicata al Progetto SETI, ha dato la possibilità a Giuseppe Savio (FOAM13) di parlare di una sua ricerca promossa presso la FOAM 13 su idea di Claudio Maccone e dedicata alla messa a punto di un sensore in grado di catturare segnali laser ottici provenienti da eventuali altri esseri intelligenti: la relazione, bella e tecnica, è stata sicuramente il miglior contributo della FOAM 13 a questo congresso. Una seconda sezione speciale dedicata all’ Astronautica (condotta da L. Pizzimenti) ha dato la possibilità allo stesso Pizzimenti e a D. Kubler di parlare della copia della capsula lunare CASPER di Apollo 16 e del suo computer di bordo, realizzata presso il laboratorio di A. Paganoni a Comerio. Il 47° congresso dell’ UAI si terrà il prossimo anno a Brusimone-Comune di Comugnano (BO) grazie alla candidatura offerta dal gruppo M1-Astrofili Castiglionesi. Con la speranza naturalmente di una maggior partecipazione che a Tradate (dove il rinnovo del Consiglio direttivo dell’ UAI, ha visto a Tradate solo 31 votanti + 150 schede arrivate per posta).
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