“Se il Mia è chiuso, prendetevela con il Sindaco”

Parla per la prima volta uno dei vicini di casa del Mia Beach. “La città può essere vivibile per tutti, ma non si può tenere una discoteca in centro città” raccontano, e sulla chiusura “dispiace, ma hanno commesso troppe violazioni”

Dopo le tante parole che si sono spese sulla vicenda della chiusura del Mia Beach, arrivano anche quelle di chi è stato accusato di essere all’origine della chiusura. «E’ dal 2009 che conviviamo con il Mia -racconta una delle “vicine di casa” alla base dell’esposto di tre famiglie contro l’inquinamento acustico- ed è stato un crescendo di disagi. Poi quest’anno non ce la facevamo proprio più». Secondo la loro ricostruzione, infatti, il Mia si sarebbe trasformato in una vera e propria discoteca «con tanto di cubiste, vocalist e staff di un noto locale di Milano» che per tutta l’estate hanno tolto il sonno alla famiglia: Marito, moglie (che certo vecchi non sono) e due bambine.
E così sono partiti gli esposti. Prima al sindaco «ma senza mai ricevere risposta» e poi ai Carabinieri. Da lì si è innescato il procedimento che ha portato il 16 giugno i tecnici di Arpa a misurare i livelli di emissione del Mia Beach (nella stessa notte è intervenuto anche l’ispettorato del lavoro, riscontrando casi di lavoro nero, ndr). Quella notte «tra l’altro ci hanno dato proprio dentro» e così il dato della rilevazione era molto al di sopra del limite di legge.

Dopo un mese il verbale di Arpa è arrivato ai carabinieri che lo hanno portato in Procura. Da quel momento «noi non abbiamo più fatto nulla, se non chiamare Polizia o Carabinieri ogni volta che la situazione superava il buon senso» e, tutte le volte che le volanti raggiungevano il locale, «segnalavano qualche violazione».  I veri problemi del Mia Beach, infatti, sono ben più profondi da quelli evidenziati dai residenti della zona. Tutto è iniziato da un’ispezione dell’Asl con successivo provvedimento di limitazione alla preparazione di bevande e alimenti. Con in mano quella decisione, il Suap (Sportello Unico per le Attività Produttive, un ufficio comunale) ha notificato la sospensione della licenza per la somministrazione sia per le bevande che per gli alimenti «ma che il Mia non ha mai rispettato».

Lavoro nero, volume troppo alto, abusi edilizi, sovraffollamento (la licenza è per "sole" 292 persone) e violazioni dei provvedimenti di Asl e Suap sono tutti finiti sul tavolo del PM Mirko Monti che ha disposto, dopo la firma del GIP Patrizia Nobili, il sequestro dell’area. «Il Mia Beach ha commesso una marea di violazioni, non hanno chiuso per causa nostra» continua la vicina, mentre il tavolo della cucina viene invaso dai documenti che testimoniano quanto afferma.
Se però c’è da ricercare un colpevole, il dito si ferma sul Comune. «Loro avrebbero potuto intervenire ben prima, ma non lo hanno mai fatto». Sulla scrivania di Gigi Farioli, infatti, sono arrivati diversi esposti da parte dei residenti «ma lui non ci ha mai risposto, potremmo anche denunciarlo per questo». E c’è di più. Dopo che gli uffici comunali hanno notificato al locale il divieto di somministrazione di cibi e bevande «Farioli ha partecipato almeno in un’occasione ad una festa, abbiamo le foto della serata». Sulla base del contratto tra Comune e gestori del Mia, sarebbe bastata anche solo una delle violazioni commesse dal locale «per poter arrivare alla revoca della licenza, ma nessuno ha mai mosso un dito».

Ma anche se adesso il silenzio regna sovrano, la mente corre già alla prossima primavera. «Siamo convinti che Busto possa essere una città per tutti, ma non si può aprire una discoteca in pieno centro» continua la vicina. «Nonostante il disagio a casa e una vita diventata improponibile, non avrei mai voluto che finisse così», ma un locale come il Mia Beach «effettivamente molto carino» dovrebbe venire aperto «fuori dalla città, dove non dia fastidio a nessuno». E da qui la proposta: «Spostate il Mia e qui apriteci un bel ristorantino. Sarei ben felice di lasciare le mia bambine alla nonna, andare a mangiare lì e poi spostarmi al Mia Beach a ballare». 

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Pubblicato il 27 Settembre 2012
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