Piccoli volontari in pediatria al Del Ponte
Si è conclusa l'esperienza che ha coinvolto gli alunni della primaria Locatelli. Grande entusiasmo per il progetto che li ha visti giocare e lavorare con i piccoli pazienti
Capire l’importanza del donare se stessi agli altri. Un obiettivo che gli alunni della scuola primaria “Locatelli” e i bambini della parrocchia di Masnago hanno raggiunto con maturità e consapevolezza. E in questo percorso di crescita, guidati dai loro insegnanti e dai loro catechisti, quest’anno hanno voluto coinvolgere il Ponte del Sorriso.
Si è concluso da poche settimane un significativo progetto di volontariato attivo intrapreso dalle classi 5° A e 5° B della scuola Locatelli. Accompagnati dalle maestre Laura Massari e Paola Brignoli, i quaranta bambini, suddivisi per gruppi, dall’inizio dell’anno scolastico hanno partecipato alla “vita” dell’ospedale, frequentando ogni settimana, la pediatria.
Hanno così seguito le lezioni della maestra Mita in quella che loro affettuosamente hanno ribattezzato “la scuoletta”, preso parte alle iniziative della sala giochi proposte da Elena e Claudia, imparando quanto non sia sufficiente contribuire ai bisogni altrui con beni materiali, ma sia necessario impegnarsi con il prossimo donando un po’ del proprio tempo, della propria attenzione e delle proprie capacità.
Cosa hanno recepito da questa esperienza gli alunni della Locatelli?
«Che senza possedere nulla hanno comunque donato – hanno confermato le maestre del progetto –ma hanno anche ricevuto amicizia, esempio, stimolo. Hanno dato valore al loro star bene, all’essere sani, al poter andare a scuola insieme, al poter uscire, liberi. Hanno scoperto come sia facile entrare in fretta in sintonia e star bene con gli altri, anche se estranei. Hanno scoperto tante persone che serenamente offrono un po’ di sé. È stato prezioso l’incontro con studenti volontari più grandi che hanno testimoniato ciò che si potrà fare una volta cresciuti e quello con una ragazza, “ex malata”, che ci ha donato, senza imbarazzo, la sua storia».
Si autodefiniscono maestre di connotazione " giurassica " in quanto fermamente convinte che la scuola abbia il compito, il dovere morale, civile e, per chi crede, religioso di “seminare “ nei bambini il seme dell’essere e non dell’avere, il seme della condivisione, dell’altruismo, dell’apertura all’altro. “ Seminare “, però, non predicando a parole, ma agendo insieme, concretamente.
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