La doppia clausura del carcere
Il ringraziamento pubblico di un avvocato rivolto ai tanti volontari che non lasciano soli i detenuti in un momento tragico
Caro Direttore,
mi permetto di scrivere queste poche righe in quanto vorrei portare alla luce e condividere con Voi come l’emergenza sanitaria che ha investito il nostro Paese si riverbera anche sui c.d. ristretti presso i vari Istituti di pena italiani. Ebbene si, anche nelle carceri il Covid 19 ha attaccato, costringendo i soggetti che si trovano all’interno, nelle migliori delle ipotesi, a giorni di vera clausura. Non vi è infatti più alcuna attività, nessuna visita dei parenti e nemmeno di noi avvocati. Tutto sospeso, tutto chiuso. Tutto lasciato a data da destinarsi.
In questa situazione così difficile, vorrei però poter far emergere un dato molto importante per coloro che si ritrovano a scontare una pena definitiva o per coloro per cui ancora di definitivo non vi è nulla, ed la presenza dei volontari, soggetti che talvolta sono preti, suore, evangelisti, testimoni di Geova, i quali indifferentemente dal proprio culto o credo perseguono un fine comune, aiutare i detenuti ad affrontare il loro percorso. Nello specifico ho avuto modo di imbattermi in Don David Maria Riboldi, cappellano presso il carcere di Busto Arsizio, una persona che aiuta, spende tempo ed energie per i suoi ristretti, condividendo con loro gioie e dolori e consentendo a quest’ultimi di sentirsi un po’ meno soli in questa difficile situazione. Una figura, quella del volontario, che tante volte nelle strutture penitenziarie viene data per scontata, ma che invece, specie ad oggi, viene a costituire una certezza per molti, consentendo di far emergere il bene che si cela anche in un ambito così “spinoso” e spesso abbandonato come quello del carcere.
Vorrei quindi così far nascere un grazie sincero e profondo, a nome di tanti soggetti ristretti, nei confronti di figure come quella di Don David Maria Riboldi e di tutti coloro che con grande impegno, serietà, dedizione e costanza, riescono a portare un piccolo grande aiuto negli istituti di pena, nonostante i disagi e le difficoltà derivanti da questo brutto male che sta flagellando il nostro Paese.
Evelyn Cugnasco
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