“Da troppo tempo lavori fermi per la caserma dei carabinieri”
Il sindaco Laura Prati interveniene sulla situazione della struttura: "La pazienza sta per finire, chiediamo al Ministero risposte in tempi certi"
«Da troppo tempo lavori fermi per la caserma dei carabinieri». Il sindaco Laura Prati interviene sulla situazione della Caserma dei Carabinieri di via Ruberto a Cardano al Campo, i cui lavori sono fermi ormai da tempo e sul cui destino non arrivano risposte certe. «La procedura per la realizzazione della Caserma è iniziata nel lontano 2005, ormai sette anni fa – fa sapere la Sindaca di Cardano al Campo Laura Prati – ora i lavori sono ancora fermi e, nonostante i diversi solleciti già inviati al Ministero delle Infrastrutture che si sta occupando dell’opera, non possiamo accettare che quell’immobile venga lasciato vuoto e abbandonato. Abbiamo donato allo Stato uno stabile di proprietà comunale, l’ex Villa Carullo di via Ruberto, per uno scopo preciso. Ora chiediamo risposte in tempi certi sulla realizzazione della Caserma».
La nuova Caserma dei Carabinieri è in corso di realizzazione sull’area di Villa Carullo, situata tra via Ruberto e via Roma, su una superficie di circa 1.500 metri quadrati complessivi. Due gli edifici messi a disposizione dall’amministrazione comunale, con il progetto che ha stabilito di destinare alla costruzione della Caserma vera e propria il rustico in affaccio su via Ruberto, con parcheggio interrato per i mezzi di servizio, mentre l’ex Villa è stata destinata agli alloggi per la residenza del personale dipendente. I lavori, finanziati interamente dallo Stato con un intervento da 1,7 milioni di euro, si sono bloccati una prima volta nel 2008, quando il Comune fu avvisato dell’erogazione di un contributo aggiuntivo di 400mila euro per l’ultimazione degli alloggi.
Ora la Sindaca Laura Prati ha perso la pazienza e si prepara a fare pressione sul Ministero e sulle autorità competenti per ritrovare il bandolo della matassa: «Possiamo capire tutti i problemi intercorsi, ma se lo Stato ritiene di non finanziare più l’intervento e di non proseguire più i lavori, avremmo svariati altri usi a cui destinare l’ex Villa Carullo. Ma non lasciamola vuota e abbandonata, quantomeno per una questione di correttezza nei rapporti tra istituzioni. In questi giorni esamineremo la convenzione stipulata a suo tempo con il Ministero ed eventualmente la rescinderemo per inadempienza. Abbiamo portato pazienza fino all’inverosimile, non possiamo permetterci di lasciare che uno stabile così importante diventi preda di occupazioni abusive e di un degrado che renderà ancora più costoso renderlo utilizzabile. Chiediamo risposte in tempi certi».
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