“Non chiudete l’ambulatorio”: i pazienti di Cittiglio non vogliono andare a Varese

Avviato nel 2003 per la cura di obesità e problemi legati al peso, ha subito uno stop a causa della malattia del medico referente. Parte dell'attività è stata trasferita al Circolo ma si teme che sia il primo passo per smantellare l'intero progetto

obesità

Dal 2003, all’ospedale di Cittiglio, i problemi legati al peso sono affrontati in un percorso dedicato denominato C.I.B.O.S. (Centro Integrato benessere, obesità e salute). Voluto e organizzato dalla dottoressa Guerci, prevede l’accoglienza in un percorso integrato con diverse specialità, tra cui psicologo, psicoterapeuta, oltre alle attività di danzaterapia e gruppi di mutuo aiuto. Entrare nel programma, dopo la prima visita, permette di accedere direttamente ai controlli e al pieno coinvolgimento.

Il progetto, presentato con ampio rilievo in un recente convegno su alimentazione e benessere organizzato dall’Asl, ha subito uno stop. A causa della malattia che ha colpito il medico responsabile, l’azienda ospedaliera ha spostato su Varese l’accesso alle prime visite, garantendo comunque il follow up e la danzaterapia a Cittiglio.

Una scelta che i sostenitori del progetto contestano perché cambia proprio l’approccio medico e il senso di un percorso che ogni anno accoglie una media di 200 nuovi pazienti.

Il timore è che la scelta dell’azienda svuoti progressivamente il percorso così, al prossimo cambio di direttore generale previsto a fine anno, chi arriverà, chiuderà definitivamente un’esperienza svilita nel tempo.

In prima linea ci sono i tre gruppi di mutuo aiuto ( a Cittiglio , Malnate e Oggiona) che, in questi anni, ha trovato nel presidio di Cittiglio un luogo di accoglienza e cura sotto tutti gli aspetti: la peculiarità di CIBOS, infatti, è quella di  offrire un percorso che abbina l’aspetto medico a quello psicoterapeutico, di danzaterapia e di mutuo aiuto con i gruppi che organizza attività fisiche collettive.

Pur assicurando la continuità di quasi tutto il progetto, il direttore generale Bravi ha, però, dovuto scegliere di spostare le prime visite a Varese: « Abbiamo aperto un ambulatorio dedicato con la professoressa Annamaria Grandi che ha maturato una lunga esperienza nel trattamento dell’obesità e delle dislipidemie. Purtroppo, la situazione non permette di spostare uno specialista su Cittiglio e chi sta svolgendo i compiti della dottoressa Guerci, non ha tutte le competenze richieste in questo campo. A parte, però, il primo approccio medico, tutto il percorso continuerà ad avvenire al Pia Luvini».

I pazienti non ci stanno: le assicurazioni fornite non trovano tutti i riscontri nella realtà ( la danzaterapeuta, sostengono, non abbia ancora ottenuto il rinnovo dell’incarico) e assicurano che faranno quadrato attorno al loro progetto.

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 16 Aprile 2015
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