Cacciava uccellini con le gabbie, arrestato

Nei guai un 68enne individuato dopo lunga indagine: catturava anche esemplari di specie protette

sequestro animali maltrattati Cassano Magnago

I Carabinieri della stazione di Mornago – nell’ambito di una complessa attività di indagine volta a contrastare il delicato settore del maltrattamento di animali che aveva già portato al controllo di un allevamento cinofilo in Rancio Valcuvia lo scorso  7 dicembre 2015 –  nella giornata di ieri 10 gennaio hanno arrestato un cittadino 68enne di Gallarate e denunciato la coniuge convivente per diversi reati specifici relativi alla cattura illecita e brutale di avifauna selvatica ed uccisione di animali. L’indagine è stata intrapresa in collaborazione con personale del servizio ENPA – Sez. di Varese.

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Arrestato per caccia illegale con le gabbie 4 di 6

Avuta notizia del possibile esercizio dell’illecita attività di uccellagione e furto di fauna selvatica in Cassano Magnago, gli operatori di polizia giudiziaria, immediatamente si sono posti all’opera per interrompere tale ulteriore brutalità e consegnare alla giustizia i responsabili.
Sviluppando la notizia così acquisita, quindi, si è arrivati all’individuazione di una coppia di pensionati, residenti in Cassano Magnago che si dedicava alla cattura e, verosimilmente, al commercio di volatili di specie protetta e particolarmente protetta. A questo punto, le indagini si sono concentrata sulla villetta: i servizi di osservazione e controllo svolti negli ultimi giorni presso tale obiettivo, permettevano di accertare che i due coniugi effettivamente utilizzavano il giardino della propria abitazione per collocare gabbie-trappola (denominate in gergo “battirole”) e reti per uccellagione, al fine di catturare cardellini, verzini, lucherini ed altri esemplari di avifauna protetti o particolarmente protetti.

I sistemi utilizzati erano tanto semplici, quanto brutali. La gabbia-trappola “battirola” ha un funzionamento elementare e crudele: in una gabbia che ha la forma di una T capovolta (anche detta “a castello”), nella parte alta viene posizionato un uccellino vivo che funge da richiamo, mentre nelle due estremità laterali poste in basso, dotate di un cancelletto con chiusura a scatto, viene posizionato del mangime ed un ramoscello su cui la preda dovrà poggiarsi per mangiare, richiamato dal suo simile in gabbia. Nel momento in cui l’uccellino richiamato si poggia sul ramoscello, però, aziona la chiusura a scatto della battirola, che si richiude di colpo, intrappolando, così, il piccolo volatile (a volte, però, accade che un malfunzionamento del meccanismo causi la morte della preda, così come accertato nella giornata di ieri). Il funzionamento della rete da uccellagione, risulta altrettanto semplice e brutale. Con tali sistemi l’arrestato catturava, sistematicamente, numerosi esemplari di avifauna protetta o particolarmente protetta, tranquillamente nel giardino della sua abitazione.

Il servizio di ieri ha permesso agli operatori di polizia giudiziaria di cogliere in flagranza di reato il 68enne gallaratese allorquando predisponeva in giardino gli strumenti di cattura descritti e prima che potesse rimuovere frettolosamente i dispositivi per eludere il controllo. Nel corso dell’operazione sono state sequestrate: 12 gabbie-trappola “battirole”; 16 reti per uccellagione; un tubetto di vischio, atto alla cattura di volatili, previo posizionamento su bacchette in legno; 36 uccelli vivi appartenenti a specie protette e particolarmente protette; 2 esemplari avi-faunistici morti, appartenenti a specie particolarmente protette; una testuggine terrestre, appartenente alla specie “testudo hermanni”, particolarmente protetta; tre esemplari avi-faunistici imbalsamati, di cui n. 01 protetto e n. 02 particolarmente protetti; 13 canarini detenuti in condizioni igienico-sanitarie considerate inidonee.

La fauna rinvenuta è stata rimessa libertà, previo parere del personale veterinario fatto intervenire e quello tecnico di prevenzione dell’A.S.L. di Gallarate, intervenuto sul posto, ad eccezione di talune specie affidate in idonee strutture ricovero. Inoltre le operazioni permettevano di rilevare illeciti penali in materia di detenzione di armi illegalmente detenute, tutte sequestrate. L’arrestato è stato associato presso la Casa Circondariale di Busto Arsizio a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 11 Gennaio 2016
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